Puntare sul credito europeo tra tassi in rialzo e inflazione

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Perché investire nel credito europeo oggi può essere una soluzione interessante 

La Banca centrale europea (Bce) ha ricalibrato il timing dell’uscita dal programma di Quantitative Easing. Si è allungato il periodo che seguirà la fine degli acquisti netti fino a quando i tassi d’interesse saliranno, lasciando abbastanza neutrali le condizioni di politica monetaria. Questi tassi sono ancora molto bassi rispetto alle medie storiche, nonostante le previsioni di una loro crescita nel 2022.

La Federal Reserve, da parte sua, ha varato una delle manovre maggiormente restrittive della storia, alzando i tassi di 25 punti base e annunciando altri sei potenziali rialzi nel 2022. Considerando quindi l’aumento dei tassi da parte delle banche centrali, le strategie di gestione a breve duration o con duration flessibile potrebbero essere uno strumento fondamentale per la protezione del capitale.

Il mercato ha reagito emotivamente alla guerra in Ucraina, ma ora assistiamo a una sorta di normalizzazione, un approccio più pragmatico. Oggi, rispetto a qualche mese fa, c’è maggior appetito per il mercato del credito. Per l’inflazione ci aspettiamo un picco in aprile-maggio in entrambi i continenti. C’è un rischio potenziale di correzione per le commodity e il prezzo del greggio, un impatto a livello di fornitura, ma la situazione non è così negativa. Resta comunque l’impatto negativo sui margini.

 

Fonte: BIS, Citigroup, marzo 2022 

 

Quale impatto delle sanzioni sul settore bancario europeo? 

Tra i settori del mercato del credito che consideriamo interessanti ci sono quello immobiliare e il settore assicurativo. C’è poi il settore bancario, interessante in prospettiva di un rialzo dei tassi, soprattutto nell’ottica di un rialzo dei tassi da parte della Bce. Le banche maggiormente esposte alla Russia sono in Francia, Austria e Italia, ma non riteniamo che ci sia un rischio specifico per le banche europee per quanto riguarda l’esposizione diretta alla Russia, ci sono invece rischi per l’esposizione indiretta, dove l’impatto è maggiore sull’economia globale e questo è più preoccupante.