Cina, il rally delle ADR è benzina sul fuoco?

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La richiesta della U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) di documenti di audit dettagliati da parte delle aziende cinesi quotate negli Stati Uniti ha recentemente contribuito ad un’ondata di vendite delle loro American Depositary Receipt (ADR), viste le preoccupazioni che queste aziende potessero essere delistate. Eppure, riteniamo che il panico relativo a questo evento sia stato eccessivo e che l’attuale rimbalzo delle ADR cinesi sia giustificato. Per prima cosa, il governo statunitense è stato chiaro nelle sue azioni. L’Holding Foreign Companies Accountable Act (HFCAA) è stato approvato alla fine del 2020 e richiede che la SEC vieti alle aziende di commerciare negli Stati Uniti se il Public Company Accounting Oversight Board (PCAOB) – watchdog federale della revisione contabile supervisionato dalla SEC – non è in grado di controllare i loro audit per tre anni consecutivi.

La recente notizia che la SEC ha identificato cinque società a rischio di un tale divieto nel 2024 non dovrebbe essere una grande sorpresa. Nel frattempo, Pechino ha mostrato la volontà di aiutare queste aziende a rispettare i requisiti di revisione.

Il PCAOB e la China Securities Regulatory Commission (CSRC) stanno cooperando per affrontare questi problemi. Le autorità dell’Hong Kong Exchange (HKEX) stanno anche agevolando un più semplice rientro per quelle società che vorrebbero quotarsi a Hong Kong. Entrambi gli sviluppi dovrebbero aiutare a rassicurare gli investitori.

Le preoccupazioni sulle ADR si sono aggiunte ad una serie di domande che hanno aleggiato di recente sulle azioni cinesi. Ciò include l’aumento dei casi di COVID-19, le tensioni geopolitiche, l’attenzione della Cina sul deleveraging, i regolamenti e il rallentamento della crescita. Ciò ha portato ad un’oscillazione significativa nei mercati azionari, dal più grande sell-off nei titoli cinesi dal 2008 ad una più recente impennata che è stata la più grande crescita su due giorni nei titoli cinesi in più di 20 anni.

Ci aspettiamo che altre aziende vengano aggiunte alle cinque identificate dal PCAOB nella lista iniziale – BeiGene, Yum China, Zai Lab, ACM Research e Hutchmed China. Tuttavia, molte società cinesi con ADR si sono già assicurate delle quotazioni secondarie a Hong Kong, con l’Hong Kong Exchange che ha allentato i suoi requisiti di quotazione per accogliere la domanda delle ADR per una quotazione secondaria o doppia. Prima della scadenza del 2024, società come Yum China hanno già completato la quotazione di azioni a Hong Kong, e ciò significa che le loro azioni potrebbero continuare a scambiare anche se fossero delistate dai mercati statunitensi.

Il processo di conversione delle partecipazioni delle ADR alle azioni HKEX è abbastanza semplice e veloce: l’intero processo richiede circa due giorni lavorativi in via elettronica e comporta un costo ragionevole, il che dovrebbe aiutare a minimizzare qualsiasi impatto su questi titoli.

Aumento della liquidità di trading

Gli investitori sono preoccupati per la minore liquidità di trading a Hong Kong rispetto al mercato statunitense, ma riteniamo che ciò potrebbe cambiare in futuro, dato che i volumi dovrebbero aumentare con un numero crescente di investitori che convertono le loro partecipazioni ADR in azioni quotate sull’HKEX. Anche se una parte degli investitori istituzionali che detengono ADR non fosse in grado di negoziare a Hong Kong, questo potrebbe essere compensato da un aumento dei flussi da parte degli investitori della Cina continentale che possono acquistare società a doppia e primaria quotazione a Hong Kong tramite lo schema Southbound Stock Connect.

Le società della Cina continentale interessate a raccogliere fondi all’estero hanno utilizzato la struttura delle Entità a Interesse Variabile (VIE) per aggirare una legge secondo la quale Pechino vieta gli investimenti esteri diretti in alcuni settori. Recentemente, tali strutture sono state sottoposte a un nuovo esame dopo che la Cina ha emesso nuove linee guida per la platform economy.

Conveniente con l’esposizione agli ADR

T. Rowe Price ha investito in ADR seguendo una strategia atta principalmente ad approfittare del profondo bacino di liquidità dei mercati statunitensi. Siamo tranquilli per le nostre partecipazioni, poiché queste società sono quotate due volte o sono aperte alla quotazione a Hong Kong. Inoltre, non pensiamo che gli sviluppi dei regolamenti ADR alterino le nostre tesi d’investimento, che sono radicate nei fondamentali delle società e in un’analisi approfondita.

È importante ricordare che i titoli cinesi ADR non saranno delistati immediatamente. L’HFCAA richiede alle aziende di conformarsi agli standard di revisione entro tre anni dalla messa in mora da parte della SEC, come è successo alle prime cinque aziende che sono state individuate.

Questo è un tempo più che sufficiente per le aziende per creare una quotazione secondaria – o anche primaria – su un’altra borsa. Dato che molte ADR cinesi hanno già una quotazione secondaria, riteniamo ci sia una bassa probabilità che le loro azioni diventino non negoziabili.