Come accompagnare l’industria dell’olio di palma verso obiettivi sostenibili

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L’olio di palma è un ingrediente contenuto in quasi la metà dei prodotti confezionati che si trovano nei supermercati, dalla pizza al cioccolato, dallo shampoo al dentifricio. Eppure, in pochi si rendono conto che la produzione di olio di palma può avere un costo enorme per l’ambiente e per le persone che lo raccolgono. Il viaggio verso la sostenibilità nella produzione di olio di palma è difficile e presenta molte sfide da affrontare. Ma crediamo che le aziende che sono disposte a cambiare in meglio abbiano bisogno dell’aiuto di vari partner. Per alcuni investitori gli aspetti negativi sono una ragione sufficiente per eliminare del tutto le aziende produttrici di olio di palma dall’universo investibile. Questo porta a chiedersi se l’engagement possa contribuire alla trasformazione del settore. Contrariamente all’opinione pubblica, ed escludendo la soluzione più facile, crediamo che sia possibile, a patto che si osservino regole e principi chiari.

Robeco ha discusso di questioni di sostenibilità con i produttori di olio di palma in Malesia ed Indonesia per anni, con diversi gradi di successo e quindi diversi risultati. Le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) associate all’olio di palma, con al centro la deforestazione estensiva volta a coltivare nuove piantagioni, sono state oggetto di uno dei più lunghi programmi di engagement di Robeco. Abbiamo anche introdotto nuove regole. Per poter entrare a far parte del nostro universo di investimento, infatti, le società che appartengono all’industria dell’olio di palma devono soddisfare alcuni obiettivi chiari. Nel 2019, Robeco ha intensificato gli sforzi nel settore, richiedendo a tutte le società partecipate di diventare membri della Roundtable of Sustainable Palm Oil (RSPO) e di dotare di certificazione almeno il 20% delle proprie piantagioni, ma anche di prepararsi a rigorose tabelle di marcia per arrivare al 100%. Dal 1° gennaio di quest’anno, la soglia per la certificazione RSPO è salita al 50%, con un chiaro percorso che punta ad avere almeno l’80% delle piantagioni certificate entro la fine del 2024. Robeco usa l’engagement per aiutare le aziende a raggiungere questi obiettivi. Per quelle società che si trovano appena sopra il 20% indicato, Robeco ha istituito un programma strutturato di engagement rafforzato per aiutarle a raggiungere l’obiettivo di certificazione successivo.

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Il problema di gran lunga più grande è la deforestazione – talvolta di foreste pluviali incontaminate – dove i produttori sono autorizzati ad abbattere gli alberi per preparare i terreni alla piantagione di nuove palme in modo da soddisfare la crescente domanda. Parte del problema si verifica perché la produzione di olio di palma è altamente frammentata in paesi come l’Indonesia, dove il 40% del raccolto proviene da due gruppi di piccoli proprietari. Il primo gruppo è composto da piccoli agricoltori organizzati che vendono il loro olio di palma agli impianti di lavorazione delle grandi società quotate in borsa. In secondo luogo, ci sono i piccoli proprietari indipendenti che vendono a chiunque paghi il prezzo migliore. L’olio di palma è un mezzo importante per questi produttori per guadagnarsi da vivere, dando loro accesso alle catene di fornitura globali. Tuttavia, la loro piccola scala rende difficile per loro pagare i costi di certificazione, che invece non costituiscono un problema per le grandi compagnie industriali.

Ci aspettiamo che le aziende con cui ci stiamo impegnando usino la loro influenza per sostenere questi gruppi di piccoli proprietari, aiutandoli ad organizzarsi e a farsi certificare, oltre che per fare pressione sui governi affinchè applichino standard più severi e sistemi di gestione del rischio più efficienti. Ci rendiamo conto che è necessario un vero progresso, ma crediamo che le aziende possano farlo solo con l’aiuto di altri stakeholder. La convenienza dell’olio di palma è significativa rispetto ad altri oli in termini di quantità prodotta per ettaro, con pochissimo bisogno di fertilizzanti. È importante riconoscere il grande valore dell’olio di palma per queste economie emergenti e cercare di trovare un equilibrio tra la sostenibilità e la tanto necessaria attività economica nei mercati emergenti.

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Avere standard di produzione chiari, globali e minimi di sostenibilità a cui aderire è il tassello critico del puzzle. Ecco perché Robeco, come membro della RSPO e attraverso collaborazioni con altre istituzioni, contribuisce attivamente a migliorare ulteriormente i principi del sistema di certificazione. La certificazione RSPO è uno strumento potente per allineare e garantire pratiche di produzione minime, ma il non possederla non significa necessariamente che i terreni non siano in regola. Al contrario, potrebbe semplicemente significare che un’azienda non ha ancora completato il processo di certificazione necessario per garantire che tutti i propri terreni soddisfino gli standard. Per assicurare questa garanzia di sostenibilità in graduale crescita, la RSPO richiede che ogni azienda membro abbia un piano scadenzato per passare alla certificazione al 100% entro cinque anni dall’adesione alla RSPO e dall’inizio del processo di certificazione.