Esteso il risarcimento diretto nelle assicurazioni auto anche alle compagnie comunitarie

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E’ stato approvato il 30 maggio scorso dal Senato, dopo una lunga e complessa mediazione, il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza di iniziativa governativa.

Il provvedimento che è una delle riforme qualificanti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza passa ora all’esame della Camera con l’ipotesi molto concreta di una “terza lettura” in Senato. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare ad una approvazione definitiva entro fine luglio considerando la necessità di implementare la legge con una serie di decreti delegati e la deadline concordata con l’Ue di fine anno. Va anche evidenziato come nonostante la legge per la concorrenza sarebbe (il condizionale è d’obbligo)  istituzionalizzata nel  nostro ordinamento dal 2009 fino ad ora esiste un unico precedente nel 2017. D’ora in avanti , è l’impegno assunto con Bruxelles, dovrebbe cadenzarsi un intervento annuale.

Tra i diversi ambiti di intervento di quest’anno vi è anche la rc auto con una modifica al Codice delle Assicurazioni Private. In particolare  l’articolo 31 del disegno di legge concorrenza sostituisce il comma 2 dell’articolo 150 del codice delle assicurazioni private (d.lgs. n. 209/2005) prevedendo l’estensione  anche alle imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri che operano nel territorio della Repubblica (cosiddette imprese comunitarie) la procedura di risarcimento diretto prevista dall’articolo 149 del codice delle assicurazioni private.

Così come evidenzia il Dossier dei Servizi Studi di Camera e Senato la nozione di “operatività” nel territorio della Repubblica rinvia espressamente agli articoli 23 e 24 del codice delle assicurazioni private, disciplinanti, rispettivamente, le attività in regime di stabilimento e le attività in regime di prestazione di servizi.

Va ricordato come nella disciplina attualmente vigente vi è invece l’esclusione  in via generale della procedura di risarcimento diretto alle imprese comunitarie salvo che le medesime abbiano aderito al sistema di risarcimento diretto.

Come sottolinea la Relazione illustrativa al disegno di legge si vuole così  eliminare un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane rispetto alle imprese con sede legale in altri Stati membri.  Al momento infatti le imprese comunitarie non aventi sede legale in Italia godono di un ingiustificato vantaggio in quanto, non essendo obbligate ad assicurare il risarcimento diretto, possono praticare tariffe più basse.