Il tempo dell’Orso: quanto durerà la discesa dei mercati finanziari?

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la discesa dei mercati finanziari – 
Intervista ad Alessandro Pedone
– Tekta – responsabile Aduc Tutela del Risparmio

La scorsa settimana il principale indice azionario mondiale, lo S&P500, è entrato ufficialmente in quello che viene definito un “bear market”, cioè una fase pesantemente discendente dei prezzi.

Il pensiero torna alla crisi del 1987 e a tutte le varie oscillazioni che portarono alle crisi del 2000/2001 e del 2008/2009, che ha cambiato la struttura dei mercati finanziari. Qualche esperto pensa “questa volta è diverso… questa volta la crisi potrebbe durare ancora un paio di anni”, ma è estremamente improbabile che sia così. Questa crisi sarà come tutte le precedenti crisi finanziarie.

Discese e salite dei mercati finanziari

La storia, la struttura dei mercati finanziari, la natura umana ed il buonsenso ci dicono che le discese sono dei fenomeni relativamente brevi nei mercati finanziari (sono degli “eventi”) mentre le salite sono dei fenomeni più lenti e persistenti (sono dei “processi”). Mentre le salite dei mercati durano anni (ovviamente intervallati da periodi di piccole discese, le discese durano – in tutto – da un paio di trimestri al massimo un paio di anni (nei rarissimi casi più tragici). Siamo a circa due trimestri di discese, è possibilissimo che non sia affatto finita, ma certamente un bel pezzo del tragitto è stato fatto.

Su questo tema il mese scorso Alessandro Pedone aveva già scritto un articolo. Qui il link: “Piccola anatomia della discesa dei mercati finanziari”. Sentiamo nuovamente il suo parere.

Intervista ad Alessandro Pedone

Che cosa pensi di questa situazione?

“E’ impossibile conoscere quanto tempo durerà questa discesa dei mercati, ma ciascuno di noi può valutarne la portata in relazione ai propri obiettivi di vita. La natura dei mercati finanziari è tale per cui le salite e le discese si alternano con una certa ciclicità ed a “scale” diverse. Durante un’ora, un giorno, si alternano piccolissime salite e piccolissime discese. Capitano giorni particolari nei quali le variazioni sono eccezionali (rispetto a quelle giornaliere) ed in genere i giorni successivi bilanciano quel movimento. Sulla scala degli anni, si verificano le discese che vengono definite “bear market” (cioè superiori al 20% per gli indici largamente diversificati). Mediamente le discese sono più rapide ed intense e le salite sono – sempre mediamente, con le dovute eccezioni – più lente e persistenti”.

Che cosa succede durante i periodi di bear market?

“I mercati finanziari incorporano le informazioni che generano le aspettative sui prezzi futuri procedendo per continui eccessi che si controbilanciano. Paradossalmente, i mercati finanziari possono essere letti sia come una conferma che come una confutazione della teoria sociologica ed antropologica riguardo alla “saggezza della folla” studiata da Jack Treynor e Francis Galton”.

Beh, non sempre gli esperti ci azzeccano… 

“Sì, i mercati finanziari – mediamente – riescono a stimare con più efficacia degli esperti il valore futuro di certe attività finanziarie (proprio come Francis Galton aveva verificato nelle fiere di bestiame), ma per funzionare hanno bisogno di passare da eccessi opposti.

Chi conosce i mercati finanziari, ed è in grado di controllare le proprie emozioni, valuta i bear market per quello che realmente sono: la ragione fondamentale per la quale i mercati azionari – se usati correttamente – generano molto più rendimento delle altre forme d’investimento finanziario. Del resto, se non vi fossero le discese nei mercati finanziari, non potrebbero esserci le salite”.

Che cosa potrebbe dare una svolta significativa?

“Nei prossimi giorni (volesse il Signore, non certo per questioni finanziarie) potrebbe finire la guerra in Ucraina, arrivare un dato positivo sull’inflazione USA e probabilmente questo bear market diventerebbe uno dei tanti passati senza grandi ricordi.

Oppure, al contrario, potrebbero iniziare ad arrivare notizie negative sul fronte dell’economia e magari contemporaneamente sul fronte dell’inflazione, la FED potrebbe continuare una politica aggressiva nell’innalzamento dei tassi d’interesse e nello spazio di un trimestre o due potremmo trovarci con un ulteriore -15/20% dai livelli attuali”.

Si parla molto in questi giorni del rischio di svendita da parte dei piccoli investitori preoccupati per il futuro

“Non di rado, durante le forti discese degli indici azionari, accadono anche eventi particolarmente scioccanti che generano pochi giorni di vero e proprio panic selling. Un esempio? Se la Cina invadesse Taiwan ci sarebbe un momento di estremo panico. Possiamo però, lavorandoci con impegno, avere un certa forma di controllo sul modo con il quale viviamo questi eventi.

Fino a quando continuiamo a voler “combattere” contro i mercati finanziari, invece di accoglierli per ciò che sono e utilizzarli per ciò che possono darci, continueremo ad avere reazioni negative che ci condurranno solo a brutte esperienze finanziarie. Dobbiamo comprendere che lo scopo del denaro non è semplicemente quello di produrre altro denaro, ma di farci vivere una migliore qualità della nostra vita”.