La svolta monetaria d’oltremanica segue gli esempi più recenti

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La settimana è stata molto movimentata in termini di politica monetaria, con le principali Banche centrali che hanno affrontato in modo più deciso le questioni che ruotano intorno ad un livello così alto d’inflazione su scala globale e che, di conseguenza, hanno intrapreso percorsi di normalizzazione più decisi per le loro politiche. La politica monetaria a livello globale si trova probabilmente ad un momento di svolta.

Dopo il cambio di rotta della BCE e la mossa aggressiva della Fed, anche la Banca d’Inghilterra ha testimoniato di essere pronta ad intensificare i propri sforzi volti a fronteggiare l’inflazione, con l’ultimo meeting che non ha sorpreso il mercato pur rispecchiando, nella scomposizione interna, un’intonazione hawkish. È importante notare che la Banca d’Inghilterra ha sottolineato di essere “particolarmente attenta” ai segnali di persistenza dell’inflazione aggiungendo che “agirà con forza” sull’inflazione, se necessario. L’adozione di questo linguaggio prelude probabilmente ad una mossa più decisa sui tassi nella prossima riunione di inizio agosto.

Nel complesso, il Regno Unito si sta dirigendo verso un mix di politica fiscale leggermente più accomodante ed una politica monetaria più restrittiva nella seconda metà di quest’anno. In effetti, il recente pacchetto fiscale ha permesso alla Banca di concentrarsi maggiormente sui timori relativi all’inflazione e di assumere un atteggiamento più critico rispetto al precedente meeting di maggio. Allo stesso tempo, sebbene le recenti notizie negative sulla crescita del PIL destino qualche timore, la Banca trae conforto dalla forza del mercato del lavoro. In altre parole, sembra che la Banca d’Inghilterra stia preparando il terreno per un aumento dei tassi di 50 punti base nel prossimo meeting di agosto