Superbonus: le novità sulla cessione del credito

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Le richieste per il Superbonus 110% hanno già superato i 33,7 miliardi di euro, a fronte di uno stanziamento di 33,3 miliardi previsto dal Governo fino al 2036. È questa la principale criticità attuale: un blocco della cessione dei crediti d’imposta da parte delle banche.

Infatti, i fondi messi a disposizione dal governo per il Superbonus previsti per i prossimi anni di compensazione dei crediti sono già stati coperti dalle attuali asseverazioni presentate per l’Ecobonus all’ENEA, dalle quali sono escluse tutte quelle asseverazioni delle opere ancora in corso, gli eventuali Sal, le opere Sismabonus, e tutti quegli interventi che ancora non hanno fatto l’asseverazione. La stessa sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra ha rivelato che sulla piattaforma cessione dell’Agenzia delle Entrate risultavano “circa 5,4 miliardi di euro di crediti non ancora accettati, di cui circa 3,7 miliardi relativi al Superbonus 110% e circa 1,5 agli altri bonus edilizi”.

Tale paralisi del sistema sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza di imprese e professionisti che operano nell’ambito dell’edilizia e delle costruzioni. Essi, infatti, per rispettare impegni contrattuali già presi con i committenti, continuano ad accumulare crediti fiscali che restano in attesa di essere ceduti con un conseguente grave problema di liquidità.

A tal proposito, le associazioni imprenditoriali e professionali del settore hanno chiesto interventi mirati per evitare il fallimento degli operatori e causare danni economici e sociali a condomini e famiglie. Attraverso un comunicato stampa, hanno espresso l’urgenza di un incontro con i leader politici per discutere di alcune proposte condivise per individuare urgentemente le soluzioni idonee a risolvere questa situazione estremamente critica.

Nel frattempo, però, l’Agenzia delle Entrate ha stilato una nuova guida aggiornata con le novità e i chiarimenti delle ultime disposizioni: essa introduce controlli sempre più rigorosi per accettare una proposta di cessione al credito fiscale. Le banche, infatti, potranno essere chiamate direttamente a rispondere delle frodi al Fisco qualora non abbiano portato avanti tutte le misure necessarie a verificare la liceità delle operazioni di acquisto dei crediti. Dovranno inoltre verificare con “diligenza” l’affidabilità dei soggetti che cedono il credito e i relativi documenti che forniscono a supporto della richiesta di cessione.

A due anni dalla sua introduzione, la disciplina del Superbonus 110% continua a subire integrazioni. La scia ininterrotta di revisioni normative conta 16 modiche, tra decreti-legge, proroghe, leggi conversione e leggi di bilancio. Nonostante il meccanismo di cessione del credito sia stato modificato più volte per evitare che continuassero a verificarsi i numerosi casi di frode al Fisco segnalati nell’ambito del Superbonus, le aggiunte, le correzioni e le interpretazioni hanno certamente messo in difficoltà professionisti ed imprese e generato caos tra gli attori della filiera.