Tramontato il governo di Draghi: maggiore volatilità in arrivo

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La fine del governo Draghi in Italia sembra essere ormai lo scenario più probabile, dopo l’astensione dei partiti di centrodestra e del Movimento Cinque Stelle al voto di fiducia di ieri.

Dopo una giornata surreale in cui i partiti più populisti hanno cercato di fare mosse tattiche per riguadagnare un po’ della popolarità perduta (sia la Lega che il Movimento Cinque Stelle hanno ottenuto punteggi a una cifra negli ultimi sondaggi), la loro decisione di astenersi dal voto di fiducia porterà quasi certamente alla conferma delle dimissioni di Draghi da primo ministro e alle elezioni anticipate come scenario di base a causa di un chiaro errore politico.

In poche parole, il risultato di oggi è forse il peggiore esito della crisi iniziata la scorsa settimana e si prevede una maggiore frammentazione. Il Presidente Mattarella potrebbe decidere di sciogliere il Parlamento già la prossima settimana, dopo aver consultato i Presidenti delle due Camere. Si potrebbe tentare di formare una maggioranza di governo alternativa o di nominare Draghi come commissario. Riteniamo improbabile che entrambi gli scenari si verifichino.

Nel breve termine, l’esito degli sviluppi politici potrebbe aumentare ulteriormente la confusione sullo strumento anti-frammentazione della BCE, che non è chiaramente finalizzato a ridurre il rischio politico. Nel frattempo, la BCE si troverà in una situazione molto scomoda quando i rischi di rallentamento della crescita italiana (insieme all’intensificarsi di condizioni di finanziamento più severe) si riverseranno su altre economie dell’Eurozona (quelle con i legami commerciali più profondi saranno le prime a risentirne). Aumenterà anche il rischio di un deterioramento nella trasmissione delle politiche, indipendentemente dai fattori che ne sono alla base.

È probabile che nelle prossime settimane lo spread BTP/Bund si allarghi. Escludiamo che lo spread raggiunga i livelli visti durante la Crisi Finanziaria Globale o nel 2018-19, quando si discutevano le questioni esistenziali dell’Eurozona, ma è certo che ulteriori incertezze saranno scontate nei prezzi.