Che cos’è la finanza islamica?

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Per finanza islamica si intende un’attività bancaria o finanziaria conforme alla Sharia, alla sua interpretazione e alla sua applicazione pratica attraverso lo sviluppo dell’economia islamica.

L’investitore conforme alla Sharia si impegna perseguire esclusivamente un profitto “accettabile”. Il motivo per cui l’Islam governa ogni aspetto della vita musulmana, anche quegli aspetti che un non credente considererebbe al di fuori del campo della religione, risiede nella parola “Islam”, che letteralmente significa sottomissione, sottomissione alla volontà di Allah. Il profitto è accettabile solo quando la sua generazione rispetta i precetti della Sharia, il cui esito previsto sono la promozione e tutela della religione (fede), della vita, dell’intelletto, della progenie e della proprietà (patrimonio).

Questo è il contesto del concetto di finanza islamica, un approccio informato dai principali divieti dell’Islam che poggia su quattro pilastri: Riba (divieto di interesse), Gharar (divieto di eccessiva incertezza), Maysir (divieto di gioco d’azzardo) e Haram (divieto di investire in attività vietate come gioco d’azzardo e merci come le bevande alcoliche e la carne di maiale, ecc.).

Il settore della finanza islamica

Negli ultimi anni, il settore della finanza islamica è cresciuto rapidamente, passando da un mercato di nicchia a un segmento influente del panorama finanziario globale. La crescita del settore è stata alimentata dall’espansione della popolazione musulmana e dal crescente livello di credibilità etica, dopo la crisi finanziaria del 2008.

Negli anni fra il 2014 e il 2020, il settore della finanza islamica ha registrato un tasso di crescita medio annuo del 9,4%, con picchi rispettivamente del 14% e del 15% nel 2019 e 2020. Le dimensioni complessive del mercato della finanza islamica possono essere stimate, considerando le componenti di tale settore:

  • 1.595 istituti finanziari islamici
  • 1.008 fornitori di istruzione finanziaria islamica
  • 1.235 studiosi della Sharia
  • 844 eventi finanziari islamici
  • 47 norme
  • 2.878 documenti di ricerca sulla finanza islamica
  • 128 miliardi di dollari investiti in ESG/CSR
  • 11.856 notizie sulla finanza islamica

Il mercato globale della finanza islamica resta concentrato in Iran, Arabia Saudita e Malesia, che nel 2020 ammontano al 71,7% degli attivi totali.

L’attività bancaria islamica ha aumentato la sua presenza in molti paesi membri del Fondo Monetario Internazionale (FMI), diventando di importanza sistemica in Asia e nel Medio Oriente. Detiene una quota di mercato del 70%, rispetto agli altri prodotti islamici. Allo stesso modo, l’espansione del mercato globale dei Sukuk è favorita dall’interconnessione di emittenti e investitori in tutto il mondo.

La finanza sostenibile islamica

Il concetto coranico di vicegerenza della Terra, che afferma la responsabilità dell’umanità di farsi carico della gestione delle risorse della terra e della conservazione della ricchezza è in sintonia con i principi di sostenibilità promossi dalle aziende con un impatto positivo sull’ambiente, l’economia e la società.

I sukuk in energie rinnovabili e gli altri attivi rispettosi dell’ambiente ammontavano a un volume di emissioni di 5,5 miliardi di dollari nel 2020 e ad altri 7 miliardi di dollari entro settembre 2021, con un boom nel prossimo futuro.

In linea con questo trend in crescita, REYL opera dal 2020 negli investimenti conformi alla Sharia sostenibile, attraverso l’organizzazione e la strutturazione di investimenti conformi alla Sharia “green”. In particolare, sono stati lanciati due prodotti: il fondo Premium Alziraea (Prestige Group) nel 2022, e il fondo Asteria Planet Shariah, co-sviluppato da REYL e Asteria, sua filiale di investimento a impatto.