Libano, la crisi infinita delle banche locali

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Libano – 

Al di là dei danni enormi che l’esplosione del 2020 nel porto di Beirut ha apportato all’economia nazionale, da mesi le restrizioni all’accesso ai risparmi dei cittadini depositati nelle banche del Libano stanno ulteriormente bloccando lo sviluppo dell’economia nazionale. In pratica si può prelevare mensilmente solo una somma predeterminata, a costi elevatissimi per ogni operazione.

Le perdite del settore bancario

Pare che il settore bancario sia di fronte a perdite superiori ai 70 miliardi di dollari. Come riferisce il sito francese Les Echo: “È una delle tre peggiori crisi globali degli ultimi 150 anni, secondo la Banca Mondiale. Il deterioramento economico e finanziario in Libano da quasi due anni, amplificato dalla tragica esplosione, appena un anno fa, del porto di Beirut, e dalla crisi sanitaria legata al Covid-19, ha gettato il Paese in una situazione più grave. allarmante”.

Con una previsione per l’economia libanese in contrazione di quasi il 10% nel 2021, dopo una contrazione del 25% nel 2020, aggravata da una diffusa corruzione, “non si vede un chiaro punto di svolta” dichiara la Banca Mondiale.

Inflazione galoppante

Quasi l’80% della popolazione libanese ora vive in povertà, secondo Human Rights Watch. La sterlina libanese ha perso il 90% del suo valore da ottobre 2019 e l’inflazione è salita a un enorme 890% per cento, rendendo difficile per la maggior parte delle persone l’accesso a beni di base come cibo, acqua e assistenza sanitaria. Inoltre, la carenza di carburante provoca diffusi blackout elettrici (che secondo HRW durano fino a 23 ore al giorno) e il sistema sanitario teso del Paese è sull’orlo del collasso, secondo le Nazioni Unite.