Dal Regno Unito un nuovo dilemma politico per le banche centrali e i governi

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Quella trascorsa è stata una settimana estremamente volatile per il mercato dei Gilt britannici, una di quelle settimane che rimangono impresse nella memoria. Un forte rialzo senza precedenti dei rendimenti dei Gilt a lunga scadenza è stato innescato dalla divulgazione del pacchetto di sostegno fiscale da parte del governo e di un piano di “mini-bilancio” che prevede tagli fiscali. L’epicentro del terremoto di mercato è stato il settore degli LDI (Liability Driven Investment) e dei fondi pensione del Regno Unito, in gran parte esposto a obbligazioni a lunga scadenza e a operazioni di swap a copertura di passività a lunga scadenza. Questo brusco repricing ha innescato un effetto a catena che ha fatto salire i rendimenti dei Gilt di 160 punti base. Le richieste di margini sui derivati swap a lungo termine hanno innescato una forte domanda di garanzie in due modi: i) il NPV (Net Profit Value) è peggiorato con l’aumento dei tassi e ii) le garanzie obbligazionarie hanno perso valore di mercato.

La Banca d’Inghilterra è dovuta intervenire, in modo urgente, per ripristinare condizioni di mercato ordinate, annunciando acquisti di Gilts (20y+) e rinviando il Quantitative Tightening – annunciato nell’ultima riunione dalla Banca d’Inghilterra – al 31 ottobre.  Poiché un errore politico incombe insieme alle sue implicazioni reputazionali sulla Banca d’Inghilterra, il dilemma può ora diventare più stringente per le altre banche centrali. Il forte e simultaneo inasprimento delle banche centrali può causare ai mercati finanziari e alle economie danni ancora più gravi di quelli che le stesse banche centrali sembrano fortemente impegnate ad affrontare e ad accettare, una volta considerata l’inevitabile necessità per i politici di aumentare la spesa fiscale?

Probabilmente sì e prevedibilmente, in un contesto di aumento dei rendimenti reali, la valutazione del fragile trade-off tra inflazione, crescita e funzionamento ordinato del mercato sarà il principale rischio politico per tutte le banche centrali e la principale preoccupazione per gli investitori, mentre ci avviamo verso un autunno difficile. Nel frattempo, stanno emergendo nicchie di valore, ma i rischi elevati dei titoli, la volatilità vertiginosa e la limitata visibilità macro fanno presagire un approccio graduale al rischio del portafoglio, a partire dalla parte più sicura e remunerativa del mercato, come il credito Investment Grade.