Dagli hotel al retail. I trend che caratterizzeranno le diverse asset class quest’anno

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CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare, ha presentato il proprio “2023 Italy Real Estate Market Outlook” sul commercial real estate in Italia in occasione dell’ottava edizione di Perspective, l’evento annuale della società dedicato alle ultime tendenze e alle prospettive del settore.

Realizzato dal Team Research Italia di CBRE, il “2023 Italy Real Estate Market Outlook” è uno strumento rivolto agli operatori del mercato immobiliare, affinché possano comprenderlo e affrontarlo con la giusta consapevolezza. Il 2023 sarà un anno caratterizzato ancora da incertezza ma, quello che è certo, sarà la presenza di diverse forze che stanno guidando il real estate verso la transizione ecologica. Sarà sempre più indispensabile dimostrare il raggiungimento di elevate performance ambientali degli immobili.

«La crescita dei costi di costruzione, provocata dall’aumento dei prezzi delle materie prime, ha causato rincari e rallentamenti delle attività di sviluppo e riqualificazione durante tutto il 2022 – afferma Giulia Ghiani, Head of Research and Data Intelligence di CBRE Italy. “Tuttavia, la necessità di rinnovare il patrimonio italiano continuerà a sostenere la domanda di investimenti. In Italia il real estate vive oggi una fase di transizione che premierà gli investitori in grado di creare valore sostenibile nel tempo».

Silvia Gandellini, Head of Capital Markets & AT High Street di CBRE Italy, aggiunge: «Il primo semestre del 2023 sarà caratterizzato dalla definizione di un nuovo punto di incontro sul pricing, innescato 12 mesi fa dall’innalzamento dei tassi di interesse delle banche centrali e dal conseguente aumento del costo del capitale. Il rallentamento dell’inflazione, atteso nel corso di quest’anno, e la conseguente stabilizzazione delle politiche della BCE, potranno favorire una nuova normalità, riavviando così il mercato dei capitali. Sono certa che il mercato sarà in grado di offrire molte opportunità agli investitori “early adapter”». 

Guardando le prospettive per le singole asset class, il settore Uffici sarà condizionato dall’attuale clima di incertezza sul quadro economico del 2023 che potrebbe frenare l’afflusso di capitali. Il trend di decompressione dei rendimenti, inoltre, avrà un impatto frenante sull’avvio di investimenti core. Tuttavia, il mercato del letting è destinato a mantenere il suo slancio, lasciandosi definitivamente alle spalle le incertezze dell’impatto dello smart working sul futuro del settore.

L’attenzione a nuovi layout, un maggiore impiego della tecnologia e l’adozione di più un ampio range di certificazioni ESG caratterizzeranno la domanda nel 2023, anche nell’ottica di un maggiore efficientamento dei costi.

Nel settore degli Hotel, la contrapposizione tra la costante crescita dei flussi turistici e la progressiva obsolescenza dello stock alberghiero continuerà a offrire buone opportunità per gli interventi di riposizionamento e riqualificazione di hotel esistenti e per conversioni di edifici con diversa destinazione d’uso in ricettivo, nonostante il contesto d’incertezza sui costi di costruzione. Le prospettive positive dell’industria alberghiera tengono alto l’interesse per investimenti value-add, alla luce delle continue buone performance del mercato.

Nell’ambito del Retail, gli investitori si preparano ad affrontare strategie di uscita dagli investimenti out-of-town condizionati anche dalla scadenza dei finanziamenti su immobili. La centralità della location premierà le proprietà lungo le principali vie del commercio, guardate con interesse da investitori alla ricerca di prodotto stabilizzato o opportunità value-add. Le strategie di espansione dei brand saranno più selettive e si concentreranno sempre di più su high street e gallerie/parchi commerciali prime. Nella ricerca di spazi verrà data crescente importanza alla disponibilità di superfici da dedicare ai prodotti venduti online.

Nella Logistica, invece, crescerà l’interesse verso operazioni in grado di assorbire l’aumento del costo del debito grazie alle prospettive di crescita dei canoni. L’appetito per le opportunità core rimane forte, anche se le opportunità con la minor possibilità di reversion nel breve periodo soffrono i repricing più importanti. Gli immobili che abbracciano i criteri ESG risulteranno più facili da affittare, attraendo i tenant grazie a migliori condizioni di credito. Per gli investitori core, gli asset con ottime performance e ESG compliant stanno passando dall’essere un nice-to-have a un must-have.

Nel Residenziale, l’aumento dei costi di finanziamento sposterà l’attenzione su progetti di minore dimensione. Le iniziative di sviluppo residenziali rispondenti a criteri ESG attireranno sempre più investimenti grazie alla loro capacità di attrarre finanziamenti e di adattarsi alle esigenze di lavoratori, famiglie e comunità. La voce sustainability, sia ambientale sia dei canoni, sarà il nodo centrale per gli sviluppi del Multifamily.

L’accesso ai finanziamenti immobiliari e la crescente attenzione verso la sostenibilità dei progetti da parte degli intermediari saranno gli elementi che condizioneranno sicuramente i trend nell’ambito delle diverse asset class durante tutto l’anno.

A fronte della contrazione delle erogazioni da parte degli istituti bancari impegnati nella gestione dei finanziamenti già in essere, nel 2023 si attende un maggior ricorso ad alternative lender da parte degli investitori nel real estate.