Le retribuzioni in Italia. Le posizioni medio alte e alte

Roberto Targetti -

— Le retribuzioni in Italia — 

di Roberto Targetti 

LE RETRIBUZIONI IN ITALIA SONO BASSE?     2° parte

Facciamo seguito all’articolo di una settimana fa per approfondire l’argomento

Come abbiamo anticipato, per quanto riguarda i rapporti di lavoro e le posizioni medio alte e alte la situazione è diversa. Anche questi rapporti sono regolati dalle norme dei contratti di lavoro di categoria (metalmeccanici, chimici, tessili ecc.) e dal contratto collettivo dei dirigenti, ma riguardo alle retribuzioni i minimi fissati dai contratti sono in genere superati da trattamenti ad personam.

I trattamenti ad personam

Esistono vere e proprie indagini di mercato che forniscono informazioni circa le retribuzioni medie per ogni mansione o categoria di lavoratore (es: product manager, responsabile acquisti, venditore di zona, informatore medico scientifico e così via). Sono molto sofisticate e ovviamente anonime, sia per quanto riguarda le persone, sia per quanto riguarda le aziende partecipanti.

Semplificando possiamo dire che, per questi livelli, le retribuzioni vengono definite per ogni singolo lavoratore incrociando le medie di mercato con la qualità della prestazione. Il lavoratore che si impegna e porta risultati verrà pagato (tramite “superminimo”) più della media di riferimento per la sua posizione. Di meno sarà pagato colui che lavora poco o male.

Il “pacchetto” retributivo

In realtà i fattori che entrano in gioco soprattutto salendo di livello professionale e dirigenziale sono più numerosi e complessi così come più complesso diventa il “pacchetto” retributivo.

I FATTORI principali, oltre a quelli base (mercato/prestazione) appena citati, sono:

  • La facilità/difficoltà di reperire sul mercato una determinata competenza professionale.
  • La sede di lavoro (disagiata o meno; pacchetti specifici per i lavoratori all’estero).
  • Il rischio che il lavoratore riceva altre proposte di lavoro e lasci l’azienda. (“retention risk”)
  • Le capacità che si riconoscono al lavoratore di ricoprire in futuro ruoli più importanti e le possibilità di carriera.

La personalizzazione

Quanto al “PACCHETTO” retributivo, questo diventa sempre più personalizzato e sofisticato man mano che si sale di livello. Dai quadri e dal personale direttivo fino al top management. Ecco i principali elementi:

  • La retribuzione variabile: rappresentata in genere da un bonus di fine anno commisurato ai risultati raggiunti.
  • I benefit: rappresentati da un numeroso elenco di possibilità: assicurazioni sanitarie, piani previdenziali di categoria, autovettura per uso aziendale e personale, facilitazioni per i figli, assistenza, convenzioni ecc.
  • La retribuzione variabile di lungo termine: stock option piuttosto che stock donation o bonus di lungo termine.

Le retribuzioni in Italia sono basse?

In conclusione, anche questi lavoratori in diversi casi sono, rispetto ai colleghi di altri Paesi, meno pagati. Ma anche qui bisogna fare i confronti professionalmente. Ad esempio sempre nella vicina Svizzera non si usano in genere i benefit, che debbono essere considerati per il loro valore nel fare i confronti. Inoltre, come già detto, bisogna considerare il costo della vita e la garanzia (o meno) del posto di lavoro.

I dirigenti italiani, diversamente dagli altri lavoratori, possono essere licenziati ma, per contratto, hanno diritto a indennizzi ben più elevati rispetto a quelli riconosciuti nella maggioranza degli altri Paesi.