Schiavitù moderna e Transizione Giusta, i temi di engagement più importanti del 2023

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La trappola della povertà

Il tema della schiavitù moderna fa seguito al lavoro svolto in passato per cercare di aumentare i salari di sussistenza in settori notoriamente poco remunerativi, dove la trappola della povertà costringe concretamente le persone a lavorare in condizioni talvolta pericolose. Anche il tema della schiavitù moderna si inserisce tra i temi di engagement volti a migliorare le pratiche lavorative in un mondo post-Covid ed a individuare le violazioni dei diritti umani nelle catene di approvvigionamento delle zone di guerra. Il tema si concentrerà sui settori in cui il lavoro forzato ha rappresentato un problema, tra cui le aziende operanti nel settore dei beni di consumo discrezionali, dei beni di prima necessità, tecnologico e dell’assistenza sanitaria, prevalentemente nell’area Asia-Pacifico. La morte di circa 6.500 lavoratori migranti addetti alla costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo in Qatar ha evidenziato come i lavoratori possano essere vulnerabili a condizioni di lavoro gravose, alla perdita di libertà che impedisce loro di lasciare il lavoro e alla mancanza di assistenza sanitaria.

Fare engagement con le società in cui investiamo per far rispettare i diritti umani non è solo un chiaro obbligo per gli investitori, ma anche un’opportunità per identificare e mitigare i rischi che le società potrebbero affrontare in futuro. A livello globale, i legislatori stanno prestando sempre più attenzione ai rischi legati alla schiavitù moderna e al lavoro forzato, nell’ambito di un più ampio cambiamento volto a considerare più seriamente la responsabilità delle aziende nei confronti dei diritti umani e l’esposizione degli investitori ai rischi ESG. Il nostro engagement mira a ottenere una migliore prospettiva sulle catene di approvvigionamento e sulle pratiche lavorative delle aziende, incorporando processi di approvvigionamento responsabile e di due diligence sui diritti umani. Ci aspettiamo inoltre che le aziende monitorino costantemente e collaborino con i fornitori e gli stakeholder per stabilire le misure da intraprendere.

Transizione Giusta

Il tema della Transizione Giusta mira a mitigare i costi sociali del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, in particolare per quanto riguarda la graduale eliminazione dei combustibili fossili. L’espressione è stata originariamente coniata dall’UE per garantire che alcuni lavoratori, come i minatori di carbone, non uscissero definitivamente dal mondo del lavoro a causa del passaggio alle energie rinnovabili. L’obiettivo è quello di rendere l’economia più verde in un modo che sia il più equo e inclusivo possibile per tutti coloro che ne subiscono l’impatto.

Sebbene il concetto di Transizione Giusta sia ancora in fase di sviluppo, l’engagement si concentrerà inizialmente sui settori direttamente coinvolti dal raggiungimento degli obiettivi climatici Net Zero, come i settori dell’energia, delle utilities, dell’industria mineraria, manifatturiero e delle costruzioni. I problemi della transizione sono più rilevanti nei mercati emergenti come l’Africa e l’Asia, con un benessere crescente e una rapida urbanizzazione che si affiancano alle urgenti necessità di alleviare la povertà. Il settore privato – investitori compresi – ha un ruolo centrale da svolgere per realizzare una transizione giusta. Sostenere la transizione nei mercati emergenti comporta considerazioni diverse per natura, portata e complessità rispetto ai mercati sviluppati: è per questo che abbiamo scelto di concentrare il nostro engagement sui mercati emergenti.

Trasparenza fiscale

Il terzo tema è rappresentato dal tentativo di migliorare la trasparenza delle aziende sul loro status fiscale e su quanto effettivamente paghino ai governi dei Paesi in cui operano. Molte aziende sono state criticate per aver pagato poche tasse sui ricavi, sfruttando varie scappatoie per evaderle in giurisdizioni estere rispetto alla sede centrale. La chiave di questo tema è l’analisi della rendicontazione fiscale paese per paese. Gli sviluppi normativi, tra cui il regolamento europeo sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR), rendono necessaria una maggiore trasparenza fiscale sia per le aziende sia per gli investitori. Il fatto che le aziende debbano affrontare verifiche molto più severe sulla divulgazione degli impatti che generano sulla società nel complesso, in parte grazie ad una maggiore regolamentazione, rende questo argomento particolarmente attuale. Spesso la fiscalità viene trascurata come argomento ESG perché viene considerata come un tema legato all’analisi finanziaria. Tuttavia, gli investitori che cercano di creare un impatto sulla società nel suo complesso dovrebbero anche rendersi conto dell’impatto negativo delle aziende che sottraggono gettito ai governi che cercano di investire in istruzione, assistenza sanitaria e infrastrutture migliori.

 


  • Ogni anno il team Active Ownership di Robeco sceglie i nuovi temi di engagement su cui concentrarsi nei tre anni successivi. L’attività di engagement coinvolge le società in portafoglio di cui Robeco possiede partecipazioni. Questo programma si è dimostrato molto efficace nel migliorare le metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) sulle questioni pertinenti nell’arco di molti anni.