Tutte le novità del 2023 per i lavoratori autonomi

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Lavorare in modo autonomo, che sia come libero professionista, imprenditore o freelance, sta diventando sempre più popolare. Questo perché offre la possibilità di avere una maggiore flessibilità e di essere il proprio capo, ma al contempo richiede una maggiore attenzione alle novità legislative che riguardano questo settore.

Per questo motivo, è importante essere sempre informati sulle novità del mercato e sulle opportunità che esso offre ai lavoratori autonomi. Nel 2023, ci sono alcune novità che i lavoratori autonomi dovrebbero conoscere in termini fiscali.

In questo articolo, analizzeremo le principali novità del 2023 per i lavoratori autonomi, per aiutarli a comprendere meglio i nuovi obblighi e le opportunità che hanno a disposizione.

Novità fiscali 2023

Le novità fiscali per i lavoratori autonomi sono una delle questioni più importanti da tenere in considerazione, soprattutto perché influiscono direttamente sulla loro situazione finanziaria.

Le principali novità fiscali introdotte nel 2023 e che andremo ad analizzare  riguardano:

  • l’aumento del limite di incassi per aderire e mantenere il regime forfettario e le tempistiche di fuoriuscita dal regime forfettario
  • l’aumento del limite per l’adozione e il mantenimento del regime ordinario in contabilità semplificata
  • l’introduzione della flat tax incrementale per i lavoratori autonomi che aderiscono al regime ordinario

Vediamo nello specifico come agiscono queste novità e cosa cambia per i lavoratori autonomi nei diversi regimi fiscali.

Regime forfettario

Dopo diversi anni in cui è rimasto immutato, nel 2023 il regime forfettario ha subito sostanziali modifiche a seguito dell’approvazione della legge di bilancio.

In particolare è stato incrementato il limite degli incassi per l’accesso e  la permanenza nel regime agevolato da 65.000€ a 85.000€.

Questo incide positivamente sul mondo dei lavoratori autonomi in quanto permette di mantenere tutte le agevolazioni fiscali del regime forfettario in termini di tasse e semplificazioni amministrative, non solo nelle prime fasi dell’attività ma anche nel momento in cui il business inizia a crescere e gli incassi diventano più corposi.

Nel caso di superamento di tale limite di 85.000€ la fuoriuscita dal regime fiscale forfettario avverrà nell’anno successivo, così come succedeva per la vecchia soglia.

A questa prima novità se ne aggiunge un’altra, sempre relativa alla soglia massima di incasso. Infatti al superamento dei 100.000€ la fuoriuscita dal regime è immediata e ciò comporta:

  • Il pagamento delle tasse per l’intero anno con le aliquote (dal 23% al 43%) e gli scaglioni di reddito IRPEF
  • l’obbligo di emissione delle fatture con l’indicazione dell’IVA (che nel forfettario non deve essere aggiunta) a partire dalla fattura successiva al superamento della soglia di 100.000€.

Il passaggio diretto al regime ordinario può avere un impatto molto forte su un lavoratore autonomo perché cambia radicalmente la previsione delle tasse da pagare a causa dell’applicazione di aliquote nettamente più alte rispetto al 5% o del 15% previste dal regime agevolato.

Inoltre l’obbligo di applicazione dell’IVA in fattura comporta la perdita di un vantaggio competitivo importante rispetto ai propri concorrenti a causa dell’innalzamento dei valore finale da pagare per i propri clienti.

Per tale motivo è molto importante monitorare il totale dei propri incassi all’avvicinarsi a queste soglie limite.

Regime ordinario  

La prima importante novità per i lavoratori in regime ordinario è l’aumento del limite di reddito per il passaggio dal regime ordinario in contabilità semplificata a quello in contabilità ordinaria.

Questo limite è stato modificato come segue:

  • per le attività che si occupano di erogazione di servizi: da 400.000€ a 500.000€
  • per le altre attività: da 700.000€ a 800.000€

In caso di esercizio di entrambi i tipi di attività si deve fare riferimento a quella considerata prevalente.

Ciò comporta un vantaggio in termini di semplificazione e di costi in quanto il passaggio alla contabilità ordinaria non solo prevede un maggior numero di adempimenti ma anche il relativo aumento del costo del commercialista incaricato a seguirli in nome del lavoratore autonomo.

La seconda novità è relativa all’introduzione della Flat Tax Integrativa. Parliamo di un meccanismo inedito che riguarda solo gli autonomi che nel 2023 e nei 3 anni precedenti non hanno applicato il regime forfettario.

Si tratta di una percentuale di tasse del 15% da applicare sulla quota di reddito di lavoro autonomo maturato nel 2023 in eccedenza rispetto al più elevato tra quelli del triennio precedente.

Questa novità permetterà ai lavoratori autonomi che presentano i requisiti di usufruire di una minore tassazione anche senza aderire ad un regime agevolato.

Per verificare il possesso dei requisiti e sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’introduzione di queste nuove misure, ti consigliamo di rivolgerti ad un commercialista come Fiscozen che saprà supportarti al meglio nella gestione della tua partita IVA.