Obbligazionario: opportunità interessanti sul credito europeo

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Molti investitori stanno ritornando sul credito e il 2023 è cominciato con un sentiment positivo sui mercati. Gli attuali rendimenti sono attraenti rispetto ai livelli storici, e secondo noi si stanno creando opportunità potenzialmente interessanti per gli investitori a lungo termine.

Il buonumore è tornato sui volti degli investitori in reddito fisso dopo un decennio di bassi rendimenti. Ecco le ragioni:

Rendimenti ai massimi. Prima di tutto, l’anno è cominciato con rendimenti ai massimi livelli. Le valutazioni, insieme alla liquidità, sono le caratteristiche positive del reddito fisso quest’anno.
Ciclo dei rialzi alle spalle. In secondo luogo, il ciclo di mercato rialzista della banca centrale sembra essere alle nostre spalle.
Ritorno di fiducia. In terzo luogo, la performance stabile osservata alla fine del 2022 sta contribuendo a ripristinare la fiducia degli investitori.

I livelli di rendimento sono interessanti

Uno dei principali vantaggi di investire nel reddito fisso nel 2023 è che le nuove obbligazioni pagano cedole molto più alte rispetto a un anno fa. Il rendimento medio del mercato del credito europeo è ormai vicino al 4,0% per l’Investment Grade (7,1% per l’High Yield) rispetto allo 0,9% (3,6% per l’High Yield) di un anno fa (Indice ICE BofA al 31/01/2023).

I fondamentali del credito Investment grade sono solidi

Prevediamo che i fondamentali dei mercati del credito Euro Investment Grade restino resilienti. Le aziende hanno riportato bilanci solidi e livelli di liquidità elevati dopo aver beneficiato del rifinanziamento del debito a basso costo negli ultimi anni. A nostro avviso, ci sono alcuni settori che vale la pena evidenziare. Nei finanziari, il quadro rimane solido per le banche, che beneficiano di un margine d’interesse più elevato che dovrebbe compensare l’aumento del costo del rischio nei prossimi trimestri. Nel settore immobiliare, nonostante i requisiti di leva finanziaria e di rifinanziamento, il massiccio riaggiustamento delle valutazioni per tutto il 2022 rappresenta un’opportunità per aggiungere rischio in modo selettivo negli emittenti in cui abbiamo una forte convinzione.

L’High yield europeo offre opportunità

Nei mercati high yield europei, preferiamo gli emittenti con rating BB e alcuni con rating B in ​​quanto tendono ad avere fondamentali decenti che dovrebbero tradursi in un rischio di credito gestibile. In questo segmento di mercato, le società sono ben posizionate in quanto sono state attive nel rifinanziamento del loro capitale nel 2020 e nel 2021. Con la probabilità di una recessione all’orizzonte, gli investitori potrebbero prendere in considerazione le obbligazioni a breve scadenza poiché sono meno sensibili al rischio di tasso d’interesse. Nel complesso, l’high yield a breve scadenza di buona qualità resta uno spazio comodo in cui essere investiti all’interno dell’universo del credito in euro. Tuttavia, sarà quanto mai fondamentale mantenere un approccio attivo e concentrarsi sulla selezione del credito e sull’allocazione settoriale per gestire il rischio.

Il credito europeo ha il potenziale per sovraperformare nel 2023

Siamo entrati nel 2023 con qualche preoccupazione per le valutazioni azionarie e con il potenziale rischio di revisioni al ribasso degli utili societari a causa dell’impatto dell’inflazione e del rallentamento della crescita sulle società. D’altro canto, le politiche restrittive delle principali banche centrali, preoccupate principalmente di abbassare l’inflazione, stanno spingendo verso l’alto i rendimenti in alcuni comparti obbligazionari.

Per i mercati del credito la strada da qui in poi potrebbe rimanere accidentata: non possiamo escludere episodi di volatilità nei prossimi trimestri. Tuttavia, la decelerazione dovrebbe essere graduale e non prevediamo un massiccio riprezzamento dei mercati obbligazionari.

Riteniamo che il 2023 sarà l’anno del reddito fisso, in particolare nei mercati Investment Grade e High Yield, che offriranno agli investitori rendimenti interessanti in un contesto di mercato guidato da fondamentali macro resilienti e politiche monetarie in via di stabilizzazione. Ci aspettiamo un tasso di default del 4,7% o al di sotto per la fine dell’anno, in Europa.