Donne e tecnologia un binomio non (ancora) vincente in ambito lavorativo

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Continuano ad essere molto poche, purtroppo, le donne che lavorano in ambito tech. Secondo un’indagine elaborata da Frank Recruitment Group – gruppo internazionale specializzato nella selezione di profili Information Technology Cloud, infatti – nel corso del 2022, soltanto il 27% delle posizioni di Chief Innovation Officer sarebbe coperta da quote rosa. Un dato di poco superiore rispetto ai tre anni precedenti (era al 23%), ma senza stravolgimenti in termini assoluti: solo 42 donne, nel periodo 2018 – 2022, hanno ricoperto il ruolo di CIO, rispetto a 138 uomini.

“I dati più significativi ed allarmanti – precisa Francesca Contardi, Senior Vice President di Frank Recruitment Group – sono, però, altri: le donne che lavorano nel settore tech, lo abbiamo visto, sono davvero poche, hanno un turnover medio più elevato (2 anni, rispetto ai 3 dei colleghi uomini) e, soprattutto, nel 66% di questi (numericamente ridotti) casi non ricoprono ruoli dirigenziali. Purtroppo ci scontriamo ancora con una serie di stereotipi che fatichiamo a sradicare e che, già durante il percorso di studi, allontano le ragazze dalle materie STEM che offrono, molto più di altri ambiti, opportunità di carriera e guadagno estremamente interessanti. Dovremmo lavorare su più livelli, facilitando prima di tutto l’avanzamento di carriera indipendentemente dal genere e cercando di ridurre il più possibile il tasso di turnover e migliorare la fidelizzazione delle donne”.

Le opportunità in ambito tech non hanno colore: le aziende cercano soprattutto DevOPs, IT Business Analyst, Data Analyst e Ssecurity manager. Ci troviamo in un momento molto particolare dal punto di vista lavorativo, tra grandi dimissioni, quiet quitting e grande turnover. E questo vale anche per il settore IT che, ancora più di altri, è caratterizzato da notevole dinamicità e, da un lato, offre interessantissime occasioni di carriera e guadagno, anche per i profili con pochi anni di esperienza alle spalle mentre, dall’altro, richiede alle aziende uno sforzo maggiore per non perdere i migliori talenti che, spesso, sono donne. Secondo le nostre analisi, nei prossimi mesi le aziende saranno alla ricerca soprattutto di DevOPs, IT Business Analyst, Data Analyst e ICT Security Manager.

Il DevOps si occupa di analizzare la tecnologia utilizzata all’interno dell’azienda, sviluppare processi per ottimizzarla, stabilire obiettivi e facilitarne il raggiungimento. Deve, poi, analizzare i processi di sviluppo, svolgere i test e occuparsi del rilascio e dell’aggiornamento del codice. La retribuzione annua lorda per questo professionista si aggira intorno ai 45.000 euro.

L’IT Business Analyst (o analista di sistemi aziendali), invece, è incaricato di valutare i sistemi informatici e di dare suggerimenti su come possono soddisfare meglio le esigenze aziendali. Tra i suoi compiti ci sono, inoltre, la gestione e il coordinamento dei team e lo sviluppo di piani IT. La RAL è compresa tra i 35.000 e i 40.000 euro.

Un Data Analyst estrae i dati grezzi, li organizza e poi li analizza, trasformando numeri incomprensibili in informazioni coerenti e intelligibili. Grazie alla corretta interpretazione, l’azienda potrà prendere delle decisioni in modo oculato e consapevole. La retribuzione annua lorda si attesta intorno ai 35.000 euro.

L’ICT Security Manager, infine, ha un ruolo chiave nella gestione della sicurezza aziendale e nella prevenzione di eventuali attacchi informatici. Deve identificare, analizzare e prevenire potenziali minacce per tenere al sicuro dati e informazioni. In caso di violazione, poi, è responsabile della gestione dell’emergenza. Questo professionista può guadagnare, mediamente, tra i 40.000 e gli 80.000 euro lordi all’anno.