Esg, un approccio pragmatico alle obbligazioni high yield è possibile

Tim Winstone, Corporate Credit Portfolio Manager, Janus Henderson Investors -
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Se si analizza il mercato globale delle obbligazioni societarie investment grade e high yield, è probabile che i settori industriali abbiano un peso maggiore nel settore dei bond ad alto rendimento.

Ciò ha una certa logica. In primo luogo, il mercato high yield tende a essere più esposto ai settori ciclici, dove la maggiore variabilità degli utili porta spesso le agenzie di rating ad assegnare alla società un rating inferiore al livello di investimento. In secondo luogo, le società che devono raccogliere finanziamenti per grandi progetti tendono a ricorrere a una maggiore leva finanziaria, il che può portare a un rating inferiore. In terzo luogo, le società che raccolgono capitali per la prima volta o per progetti nuovi o esplorativi, come miniere o giacimenti petroliferi, spesso si vedono assegnare un rating ad alto rendimento fino a quando le loro operazioni non entrano in una fase più avanzata.

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Oggi il settore industriale rappresenta circa l’85% del mercato globale delle obbligazioni societarie high yield, rispetto al 55% delle società investment grade (al 31 maggio 2023). Inoltre, l’energia, l’industria di base, i beni strumentali, l’industria automobilistica e i trasporti – che comprendono alcuni dei sottosettori a maggiore intensità di carbonio come il petrolio e il gas, l’industria mineraria, i macchinari, gli imballaggi e il trasporto aereo – costituiscono circa il 35% dell’universo high yield.

Nell’high yield, a meno che un fondo non preveda esclusioni generalizzate per settori specifici, è difficile evitare i creditori ad alta intensità di carbonio senza restringere pesantemente l’universo d’investimento. Inoltre, molte di queste società forniscono prodotti e servizi che sono necessari per il funzionamento dell’economia globale o che saranno richiesti durante la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

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A nostro avviso, un approccio pragmatico consiste nel riconoscere che molte di queste società operano in settori difficili da evitare. Piuttosto che non prenderle in considerazione, ci concentriamo su (a) incoraggiarle a fare meglio attraverso l’engagement (b) allocare il capitale a quelle che gestiscono meglio i rischi e le opportunità ESG – queste società sono infatti meglio posizionate per avere successo in futuro. Riteniamo che questo approccio pragmatico, basato sulla ricerca e su una visione di lungo periodo che considera i fattori ESG alla stregua di qualsiasi altro fattore fondamentale e finanziariamente rilevante, sia funzionale per individuare i crediti migliori.

Approccio pragmatico al processo di decarbonizzazione: due esempi concreti

Settore minerario: Fortescue Metals Group (FMG)

Un esempio di società nei nostri portafogli che sta compiendo notevoli sforzi per la decarbonizzazione è Fortescue Metals Group (FMG). Sebbene l’industria mineraria sia un settore che ottiene un punteggio complessivamente basso dal punto di vista Esg, riteniamo che questa società stia compiendo sforzi misurabili per affrontare il proprio impatto ambientale. In particolare, la strategia di FMG è quella di trasformarsi in un’azienda globale di energia e metalli green. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda ha intrapreso una revisione strategica dell’intera attività delle centrali elettriche. I piani di incentivazione a lungo termine dei dirigenti sono legati a obiettivi di riduzione delle emissioni, tra cui la neutralità delle emissioni di carbonio in tutte le sue attività (zero emissioni nette di ambito 1 e 2) entro il 2030. L’azienda si è impegnata a rispettare gli obiettivi di emissione della Science Based Targets Initiative (SBTi). Inoltre, sta spostando la sua flotta di trasporti verso veicoli a zero emissioni con Liebherr e sta sviluppando il primo “treno infinito” al mondo che catturerà abbastanza energia durante il viaggio in discesa tanto da non richiedere una ricarica aggiuntiva per la tratta di ritorno.

Settore petrolifero: Occidental Petroleum (Oxy)

La guerra in Ucraina ha riportato l’interesse sull’industria del petrolio e del gas, poiché i Paesi cercano sempre più di trovare un equilibrio tra sostenibilità, accessibilità economica e sicurezza energetica (il cosiddetto “trilemma” dell’energia). Nell’ambito del nostro lavoro di engagement con gli emittenti dei settori ad alto rischio Esg, a marzo 2023 abbiamo preso contatto con Oxy in merito alle sue iniziative di decarbonizzazione, con particolare attenzione alla Direct Air Capture (DAC). Questo metodo rimuove la C02 dall’aria e la converte in un liquido da immagazzinare o da utilizzare come materia prima. Nel complesso, sebbene questo progetto non sia sufficiente da solo a modificare il profilo di rischio Esg di Oxy (il nostro rating Esg proprietario segna “Rosso”, che indica rischi rilevanti), continueremo a monitorare i progressi dell’azienda sul fronte della decarbonizzazione, continuando a condurre un dialogo continuo con l’azienda. In qualità di fornitori di capitale di debito (e di capitale azionario), possiamo dare voce a quei cambiamenti che hanno senso nel lungo termine sia da un punto di vista prettamente finanziario sia da una prospettiva ESG. Quest’ultima deve essere considerata in modo ponderato visto che la decarbonizzazione nei settori a più alte emissioni è un percorso più a lungo termine.