Nomisma sull’emergenza casa: redditi inadeguati ed erosione del risparmio

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Redditi spesso inadeguati e continua erosione del risparmio rischiano di rendere mutui e affitti non facilmente sostenibili per molte famiglie italiane. Lo sottolinea Nomisma in una specifica analisi contenuta nel 16° Rapporto sulla Finanza per l’Abitare in cui sottolinea come partendo da questa premessa occorre immaginare un abitare più evoluto e plurale, attento a bisogni, desideri e possibilità reali delle famiglie e meno standardizzato e risucchiato da un mercato indebolito, incapace di dare una risposta alle esigenze abitative.

Nonostante nel 2023 il clima di fiducia delle famiglie abbia recepito i segnali positivi provenienti dall’aumento della produzione industriale e dagli interventi di sostegno varati dal Governo, la capacità reddituale degli italiani lascia intravvedere alcuni campanelli d’allarme, con quasi la metà dei nuclei che dichiara che le proprie disponibilità economiche sono appena sufficienti a far fronte alle spese primarie, viene osservato. In questo scenario, l’acquisto della casa è diventato un miraggio per una crescente porzione di italiani che si sono trovati a fare i conti con un’inflazione duratura, che ha fatto diminuire il reddito disponibile e inciso negativamente sul potere d’acquisto , e con la parallela erosione dei risparmi, che ha ridotto le possibilità di un acquisto impegnativo come quello di un’abitazione con il sostegno diretto della cerchia familiare.

Nello specifico, dall’indagine Nomisma risulta che, tra le famiglie numerose, 1 su 5 dichiara di non avere i requisiti per l’accesso al credito, un valore quasi triplo rispetto al 7,5% della media del campione. Percentuali più alte rispetto alla media si registrano anche per le famiglie con figli minori (13,1%) e persone sole under 45 (10,7%). Questo spiega la flessione della propensione all’acquisto di abitazioni nei prossimi mesi da parte degli italiani, che coinvolge il 12% delle famiglie rispetto al 13,3% registrato nel 2022. Inoltre, l’indagine quest’anno evidenzia, in controtendenza rispetto alle due precedenti edizioni, anche la minore propensione da parte delle famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione ricorrendo all’accensione di un mutuo, passando dall’83% nel 2022 al 78% nel 2023.

In questo scenario, negli ultimi 12 mesi i comportamenti delle famiglie italiane in relazione all’acquisto di una casa mostrano alcune importanti tipizzazioni: le famiglie-pluri hanno presentato un grado di attivazione maggiore sul fronte dell’acquisto, con un protagonismo rinforzato da parte delle ‘famiglie sandwich’ e da quelle con persone non autosufficienti. Tra le famiglie-mono, invece, sono i nuclei composti da persone sole under 45 ad aver mostrato un maggior dinamismo di acquisto.

Non essendo però il sistema Paese riuscito a programmare un’offerta adeguata per far fronte a una maggiore e più attenta richiesta abitativa, specialmente in termini di social housing, molte famiglie restano intrappolate nell’affitto e condizionate dall’aumento dei canoni di locazione, che specie nelle grandi città hanno raggiunto livelli non facilmente sostenibili rispetto alla capacità reddituale delle famiglie.

Al riguardo, la quota di famiglie che prevedono nei prossimi 12 mesi di incontrare difficoltà nel regolare pagamento del canone di locazione si è ampliata dal 31,4% al 34,8% delle famiglie in affitto. Proprio i maggiori rischi di insolvenza e le logiche di mercato – condizionate anche dal fenomeno degli affitti brevi – stanno inducendo sempre più proprietari a una minore propensione verso la locazione tradizionale: solo nell’ultimo anno è passata dal 17,7% al 10,5% la quota di soggetti che prevede di dare in locazione le proprie abitazioni con affitti a medio termine, allineandosi alla componente rivolta agli affitti brevi In sintesi, l’indagine conferma la presenza di due diverse e distinte componenti: in 1 caso su 3 l’affitto è una scelta motivata da esigenze familiari e lavorative; la seconda, che esprime la maggioranza delle famiglie, considera l’affitto una soluzione temporanea oppure obbligata perché al momento non sussistono le condizioni economiche per acquistare un’abitazione. Per quanto riguarda le intenzioni a prendere in affitto un’abitazione, sono principalmente le persone sole al di sotto dei 45 anni quelle caratterizzate da elevato interesse, affiancate dalle famiglie sandwich e da quelle numerose.