Teatro, film, editoria, festival. Alessandra Basile intervista Massimiliano Finazzer Flory

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Massimiliano Finazzer Flory (attore e regista)

“Non ci sarebbe Virgilio senza Dante e non ci sarebbe Dante senza la nostra tradizione, della quale mi interessa tenere acceso il fuoco”.

Intervista a cura di Alessandra Basile —

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Massimiliano Finazzer Flory è entrato a far parte del CdA del Piccolo Teatro quando è stato rinnovato nel 2023, ma, prima di tutto, l’ex-assessore alla cultura di Milano nel periodo Moratti è un attore particolarmente innamorato della parola e dei classici, quali Dante, Manzoni, Borges e molti di più. Massimiliano è un regista che ha diretto, anche, dei film sulla vita di personaggi illustri. Un grande amore lo rivestono per Massimiliano le biografie, la scrittura della vita. Fra i diversi temi toccati, quello oggi inevitabile dell’intelligenza artificiale.

A proposito dei suoi progetti di prossima o futura realizzazione, le aree coinvolte sono teatro, film, editoria, festival. Le sue sfide artistiche sono caratterizzate da un fil rouge, un valore: la cultura.

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Intervista nel chiostro del Piccolo Teatro in un bel pomeriggio di sole

“Chi sono, chi siamo?”. Così inizia la sua intervista Massimiliano, citando prima Necrosius, che descrisse il teatro come l’essere qui e ora e poi non essere più, e poi Luca Ronconi, secondo il quale “ogni spettatore è il pubblico”, così “il teatro è un luogo di contatto, innanzitutto interiore”. Massimiliano menziona poi Peter Brook, per il quale il teatro è uno spazio che qualcuno attraversa e un altro osserva, precisando che “quello spazio può essere confinato, se noi parliamo di Classici”.

Basile. Massimiliano, dal 2008 al 2011 sei stato assessore alla cultura nella Milano Morattiana.

Finazzer Flory. Sì. Per me conta la cultura più che l’assessorato, ma quanto conta la cultura nel potere? La cultura non può essere uno strumento di marketing per la politica: la prima riconosce il nostro passato e rappresenta il futuro, invece la politica si occupa del presente, spesso un presente relativo.

Basile. La direzione artistica del festival di Chiavari è fra gli incarichi 2024 che hai ricevuto.

Finazzer Flory. Le “Giornate di Chiavari” è un festival interdisciplinare (30 maggio/2 giugno) che ha per tema il significato più autentico dell’articolo 9 della costituzione e che offre l’opportunità di domandarci di che Italia stiamo. Me ne è stata affidata la direzione artistica.

Basile. Oltre ad aver diretto due collane editoriali, hai collaborato con il Corriere della Sera.

Finazzer Flory. Credo che siamo mediatori e interpreti fra testo e contesto. Il teatro non va confuso con lo spettacolo, che è solo pretesto e una conseguenza, a volte felice e altre no. La scrittura incarnata, restituendole la potenza della parola scritta quella orale, si fa arte.

Basile. Torniamo agli amati classici: ci aiutano a capire il presente e ad immaginare il futuro?

Finazzer Flory. Canetti diceva che solo uno stolto può pensare che un libro letto vent’anni prima possa avere dentro le stesse cose. Cerchiamo, piuttosto, gli spettacoli che abbiamo perduto; la lotta è perduta, non perdente. I classici sono i nostri padri, come Virgilio, talvolta i nostri fantasmi.

Qual è il rapporto, oggi e in prospettiva, fra teatro e tecnologia? Secondo Pasolini, noi dobbiamo gettare luce dove vi è ombra e la luce deve andare verso un bene inconsumabile, che non potrà mai essere oggetto di alcuna tecnologia. Il tema è la poesia: se restiamo poetici, possiamo parlare di poetica del teatro. Parlare di teatro oggi, nell’epoca dello sviluppo tecnologico, vuol dire rendersene conto senza astio, ma guardare a una regressione umanistica con preoccupazione. A proposito di teatro, Strehler diceva che è un atto che dà l’opportunità di essere umani nel quotidiano. Lì sta tutta la nostra intelligenza, di cui quella artificiale è una sovrastruttura, nel migliore dei casi, economica oppure, nel peggiore, finanziaria. Stiamo onlive, invece che online.

Basile. L’anniversario di grossi personaggi della cultura e della storia – italiana e non solo – sono stati e saranno al centro di diversi tuoi lavori artistici.

Finazzer Flory. Mi piace ricordare i maestri, perché credo sia un mio dovere e mi onora farlo.

Quando gli chiedo della televisione, Massimiliano giustamente mi risponde che è pur sempre un elettrodomestico, “ben lontano dall’opera d’arte che è il cinema”, mentre a proposito dei social dice che “è un soggetto da conoscere e interpretare per poterci poi dialogare”.

Basile. I tuoi prossimi progetti, Massimiliano?

Finazzer Flory. Tre in particolare: il ritorno in scena, all’istituto dei ciechi, di uno spettacolo ispirato a Borges, con le musiche di Piazzolla e con un successivo tour internazionale; un libro sui piccoli borghi italian percorsi da Dante; un film su Galeazzo Arconati, il primo mecenate moderno e sulla più importante statua romana del primo secolo dC[3].

È del 2020 il corto su Marta Marzotto “La Musa inquieta”, scritto e diretto da Massimiliano Finazzer Flory ed inserito in una collana audiovisiva su dei personaggi nati poveri e diventati ricchi.

Basile. Parliamo, dunque, del Piccolo Teatro.

Finazzer Flory. Il Piccolo Teatro è il più importante teatro pubblico d’Italia. La sua targa è quella di Teatro d’Europa: dobbiamo chiederci di che Europa stiamo parlando, poiché non sempre pare aver voglia di parlare di cultura. La cultura ha un’importanza nel paese e nel quotidiano di tutti e le istituzioni devono continuare a credere nella democratizzazione di un’esperienza di bellezza e luogo di educazione civica, ossia nel teatro.

Basile. Un tuo consiglio per i giovani?

Finazzer Flory. La sincerità, restare se stessi. Non c’è nulla di più spettacolare.

Basile. La tua cantica preferita ed un aggettivo per definirti e chiudiamo.

Finazzer Flory. Sono felicemente inquieto. La cantica più spirituale e sottovalutata: il Paradiso.

Un grazie a Massimiliano Finazzer Flory per la sua disponibilità e fiducia e per i pochi magnifici versi danteschi, proprio del Paradiso, amabilmente interpretati.

Foto: Fonte/credits: copyright ©Amin Akhtar; per concessione di Massimiliano Finazzer Flory

Video intervista completa (a cura di Alessandra Basile): www.youtube.com/watch?v=VJt-1xzZ9LA&t=2s

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