Elezioni Francesi: come i mercati prenderanno i prossimi sviluppi

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Il secondo turno delle elezioni parlamentari francesi tengono proponevano due scenari: una possibile paralisi politica oppure un governo guidato dall’estrema destra. Per ridurre le possibilità di quest’ultima ipotesi è stato formato un patto di coordinamento tra il centro e la sinistra. Questo accordo ha avuto successo, ma il risultato sembra il classico caso in cui le conseguenze non volute, con la sinistra che si è ritrovata con più seggi del previsto, superano le aspettative.

Il secondo turno ha dato un risultato che è andato contro le più ampie aspettative: nessun partito ha ottenuto la maggioranza e siamo entrati in un periodo di lotte politiche per la formazione di un governo di coalizione. Sembra molto probabile che l’alleanza di sinistra (Nuovo Fronte Popolare: 182 seggi) sarà in prima linea nei negoziati, insieme al centro (168 seggi). I risultati sorprendentemente bassi dell’estrema destra (143 seggi) probabilmente al partito della Le Pen di avere un ruolo in primo piano

Cosa significa in termini di linea politica? La chiave della probabile direzione politica sarà la composizione della coalizione di governo. A grandi linee, ci sono due potenziali risultati. Il primo è una sorta di grande coalizione ampia guidata dal centro, con la partecipazione di rappresentanti della sinistra e della destra. Questo sarebbe considerato un risultato favorevole per i mercati.

La seconda possibilità è una coalizione formata dal Nuovo Fronte Popolare. Questo sarebbe considerato un risultato meno favorevolmente dai mercati, ma l’equilibrio di potere all’interno del Nuovo Fronte Popolare sarebbe un fattore cruciale. Infine, se le lotte politiche dovessero raggiungere una situazione di stallo totale, l’esito probabile sarebbe una sorta di governo tecnocratico. Questo sarebbe un esito che i mercati accoglierebbero con favore.

Più la coalizione tenderà a sinistra, più il mercato si preoccuperà di un potenziale aumento della spesa pubblica, di una possibile inversione della riforma delle pensioni, del congelamento dei prezzi, dell’aumento degli stipendi statali e di un peggioramento delle relazioni con l’UE. Come sappiamo, la Francia ha già un rapporto debito/PIL superiore al 100%, quindi qualsiasi aumento netto della spesa pubblica sarebbe oggetto di particolare attenzione.

Nel lungo periodo, gli eventi delle ultime elezioni risultano sono problematici dal punto di vista dell’UE. L’UE ha bisogno di una Francia forte quasi quanto di una Germania forte. Con una situazione politica sempre meno chiara in entrambi i Paesi, il progetto dell’UE avrà bisogno di nuovi impulsi. Per questo il Presidente Macron ha annunciato le sue elezioni lampo, l’opinione generale è stata quella di ridurre l’esposizione agli asset francesi, riflettendo l’aumento dell’incertezza. Con l’avvicinarsi della fine delle elezioni francesi, il consenso è più orientato verso l’individuazione di opportunità di investimento. Tuttavia, rimane valido il nostro orientamento verso le aziende di rilevanza globale, piuttosto che verso quelle più orientate al mercato nazionale.