Non chiamatelo più “Terzo settore”, meglio “settore civile”. Il prof. Stefano Zamagni al Meeting di Rimini
“Occorre un cambio di paradigma nella governance della sanità, a partire dalla sussidiarietà circolare che mette insieme il pubblico, il privato e il civile. Il Terzo settore? Fintanto che lo chiameremo “Terzo”, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”.
Così afferma Stefano Zamagni (nella foto) professore di Economia politica nell’Università di Bologna e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali-Pas.
Come ben sintetizza il magazine “Vita”, finalmente attorno al tavolo siedono il pubblico, il privato e il civile e si decidono le priorità e gli obiettivi utili da raggiungere. Mettere in interazione di questi tre vertici vuol dire prendere in considerazione il principio di “sussidiarietà circolare” in cui i tre ambiti pubblico-privato-civile devono interagire fra di loro perché si possa attuare la co-programmazione e poi la co-progettazione, come finalmente ha stabilito anche la sentenza 131/2020 della Corte costituzionale..
“Con la sussidiarietà orizzontale, invece, al massimo si ottiene la co-progettazione che già qualcosa, ma non basta in un ambito come la sanità perché a decidere sui nostri bisogni sanitari non può essere soltanto un soggetto pubblico. I bisogni in ambito sanitario li conoscono meglio i volontari, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali che stanno in mezzo alla gente, sentono quello di cui c’è bisogno. Può decidere le priorità chi sta chiuso in un ufficio e sta in mezzo alla burocrazia?”, precisa Stefano Zamagni.
La salute è un “bene comune”
La salute è un “bene comune”, quindi né pubblico né privato: la governance della salute deve essere di tipo “comunitario” aggiunge Stefano Zamagni. Ma con una precisazione fondamentale: “Che la salute sia finalmente considerata e tutelata come “bene comune”, definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dato nel 2008 ma di cui nessuno parla mai. Questa è la delinquenza: che non si parla mai delle cose quando sono vere”, dice Zamagni ad una sala attonita. E dunque se la salute è un “bene comune”, vuol dire che non è né un bene pubblico né un bene privato e quindi per Zamagni “Le regole di governance della sanità non possono essere né solo di tipo pubblicistico né solo di tipo privatistico, ma ci deve essere un modello di governance di tipo comunitario”.
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