Ofi Invest AM: la Bce procede verso la neutralità dei tassi

Ombretta Signori, Head of Macroeconomic Research and Strategy di Ofi Invest AM -

Alla fine, come ampiamente previsto, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base, proseguendo nel suo approccio decisionale “di meeting in meeting”, basato sui dati. Noi di Ofi Invest AM riteniamo che dalla conferenza stampa non sia emerso nulla che ci spinga a riconsiderare la nostra posizione secondo cui l’istituto di Francoforte raggiungerà la neutralità dei tassi (pari al 2%) per la metà di quest’anno e che ci arriverà con riduzioni di 25bps ogni volta.

L’unica cosa che potrebbe far sorgere dei dubbi riguarda la componente dell’inflazione legata ai servizi, che nel 2024 si è attestata a un 4% su base annua e che sembrerebbe incompatibile con un riallineamento al 2% come desiderato dalla Bce. In realtà, questa voce è fortemente determinata dai salari e tutti gli indicatori riportano una decelerazione nel 2025. Ad esempio, l’indice salariale aggiornato della Bce segnala che la crescita degli stipendi si ridurrà dall’attuale livello superiore al 5% a circa il 3,5%-3% entro la fine dell’anno.

Inoltre, l’attività economica nel Vecchio Continente  rimane fragile, con Francia e Germania che sottoperformano rispetto al resto dell’Eurozona. L’ultimo stress test sulle banche segnala un nuovo inasprimento delle condizioni di business in questi due paesi, a causa delle incerte prospettive economiche e politiche e la trasmissione della politica monetaria attraverso il comparto banking rimane fondamentale nell’Area Euro. Quindi questo è un altro tassello del mosaico che dovrebbe indurre la Bce a tagliare ulteriormente.

Infine, è importante non dimenticare che con i tassi al 2,75%, la politica monetaria rimane restrittiva, ma quando i tassi di interesse verranno ulteriormente abbassati, il dibattito nel Consiglio direttivo sul livello neutrale dei tassi di interesse si intensificherà e sarà fondamentale determinare un livello finale appropriato.