Senza digitalizzazione, il sistema sanitario non sarà in grado di curare la popolazione che invecchia rapidamente
European Health Data Space può trasformare l’erogazione delle cure e ottimizzare i costi
Le previsioni indicano che nel 2050 oltre un terzo della popolazione italiana avrà più di 65 anni 1 . Questo
cambiamento demografico, combinato con le attuali carenze e l’invecchiamento del personale sanitario, crea
una ricetta per la crisi. Tuttavia, esistono soluzioni per mitigare queste sfide e una delle più efficaci è la
completa digitalizzazione dell’assistenza sanitaria. Iniziative come l’European Health Data Space (EHDS) sono
fondamentali per questa trasformazione, e devono essere attuate il prima possibile.
“Entro il 2050, si prevede che l’UE avrà 38,1 milioni di persone bisognose di assistenza, con una domanda che
già oggi supera la capacità degli operatori e delle strutture di assistenza 2 . Per far fronte all’aumento dei
pazienti, soprattutto anziani, e alla diminuzione del personale sanitario sarà necessario migliorare
significativamente l’efficienza attraverso la digitalizzazione”, afferma Chiara Maiorino, Ecosystem Lead per
l’talia di EIT Health InnoStars.
Il ruolo dell’EHDS nella modernizzazione dell’ssistenza sanitaria
European Health Data Space (EHDS) è un’iniziativa innovativa progettata per raccogliere e gestire i dati sanitari,
come i risultati degli esami medici, in modo da garantire un accesso continuo alle strutture mediche in tutta
l’UE, salvaguardando al contempo la privacy dei pazienti. I vantaggi sono evidenti:
Maggiore accuratezza diagnostica: una migliore raccolta e utilizzo dei dati sanitari consente ai medici
di ottenere una comprensione più completa della salute dei pazienti, portando a diagnosi più accurate.
Efficienza dei costi: La Commissione Europea stima che l’implementazione dell’EHDS potrebbe far
risparmiare agli Stati membri dell’UE 11 miliardi di euro nel prossimo decennio grazie a una gestione
più efficiente dell’assistenza sanitaria.
Sostegno all’invecchiamento della popolazione: Eurostat prevede che la popolazione dell’UE
raggiungerà il picco nel 2026 prima di diminuire, con un aumento del numero di anziani dagli attuali 90
milioni a 130 milioni entro la metà del secolo.
Più pazienti, meno medici
La crisi demografica in Europa ha cause complesse e richiede soluzioni multiformi. Sebbene la migrazione possa
contribuire ad alleviare le carenze di forza lavoro, non è una soluzione completa per i ruoli che richiedono
competenze specialistiche.
“In Italia, si registra attualmente una carenza di circa 50.000 infermieri e 16.500 medici 3 . L’invecchiamento
della forza lavoro, unito alla crescente domanda dovuta ai cambiamenti demografici, suggerisce che le sfide di
reclutamento di personale qualificato si intensificheranno nei prossimi decenni”, afferma Chiara Maiorino,
Ecosystem Lead per l’Italia, EIT Health InnoStars.
Il World Economic Forum sottolinea che i cambiamenti demografici sono graduali e non rappresentano un
collasso immediato, i leader hanno l’opportunità di ridisegnare i sistemi sanitari. Ciò significa creare un quadro
più inclusivo e lungimirante che sposti l’attenzione dalla cura all’assistenza sanitaria olistica.
“Per anni abbiamo sentito dire che la prevenzione è più economica del trattamento. I prossimi decenni
potrebbero costringerci ad applicare questo principio su larga scala. Se i posti letto in ospedale scarseggiano,
dobbiamo sforzarci di tenere gli anziani fuori dagli ospedali e garantire che le loro condizioni siano
diagnosticate abbastanza presto da poter essere gestite con farmaci ben indirizzati. Le tecnologie digitali
saranno fondamentali per fornire a questo gruppo di persone una buona assistenza”, afferma Chiara Maiorino,
Ecosystem Lead per l’Italia di EIT Health InnoStars.
Salute digitale, cure migliori
La digitalizzazione nell’assistenza sanitaria non significa sostituire gli operatori con l’IA o con i robot – un’idea
sbagliata comune – ma piuttosto migliorare l’efficienza automatizzando le attività ripetitive e sfruttando gli
strumenti digitali, come ad esempio:
Gestione delle malattie croniche: Algoritmi e strumenti digitali possono semplificare il monitoraggio e
l’analisi periodica dei pazienti affetti da malattie croniche, liberando gli operatori sanitari per
concentrarsi sulla cura dei pazienti.
Telemedicina: Le soluzioni a distanza consentono ai pazienti di effettuare autovalutazioni utilizzando
dispositivi specializzati. I risultati possono essere analizzati da algoritmi avanzati e le teleconsultazioni
possono rispondere a esigenze urgenti.
Dati sanitari integrati: Il consolidamento dei dati sanitari dei pazienti in un unico sistema sicuro
consente una migliore prevenzione, un trattamento personalizzato e un’erogazione più efficiente delle
cure.
Diagnosi più accurate e trattamenti più efficaci
Affinché la digitalizzazione migliori l’efficienza dell’assistenza sanitaria, è necessario disporre di un sistema
coerente, facilmente accessibile e sicuro per la raccolta e l’utilizzo dei dati. È qui che entra in gioco l’EHDS.
Sancito dai regolamenti dell’UE, l’EHDS sarà attuato in tutti gli Stati membri nei prossimi anni.
“L’UE non impone ai Paesi scadenze specifiche per far progredire la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria o
per creare infrastrutture conformi all’EHDS. Tuttavia, la situazione demografica sta già spingendo i Paesi
europei ad agire. L’EHDS potrebbe svolgere un ruolo cruciale nell’affrontare le sfide poste dall’innovazione
digitale della sanità, migliorando il coordinamento dell’assistenza sanitaria, ottimizzando i costi delle cure e
sostenendo la ricerca e l’innovazione” afferma Marco Aiello, ricercatore presso l’IRCCS SYNLAB SDN, partner di
EIT Health InnoStars. “La disponibilità di dati sanitari con adeguati standard qualitatiè il principale
catalizzatore dello sviluppo di soluzioni digitali a supporto di decisioni cliniche affidabili e diagnosi sempre più
accurate e precoci. In quest’ottica, la costruzione dell’EHDS costituisce un’opportunità unica per favorire la
competitività europea in questo settore, considerando tutti gli attori coinvolti in questo processo di
cambiamento, incluso i pazienti. La nostra partecipazione alle attività del progetto EUCAIM
(www.cancerimage.eu), che si propone lo sviluppo di un’infrastruttura europea per la condivisione di immagini
oncologiche, ci rende concretamente consapevoli dello sforzo interdisciplinare necessario per implementare
l’EHDS.”