Il 23 maggio a Gela “Armonie d’epoca”. La magia dello Stradivario Omobono
Il 23 maggio a Gela ore 21. Teatro Eschilo.
La storia dello Stradivario Omobono affonda le sue radici nel Rinascimento, quando i maestri liutai di Cremona, tra cui il celebre Antonio Stradivari, perfezionavano le tecniche di costruzione degli strumenti a corda. Tuttavia, questa collezione si distingue per la sua rarità: si tratta di un insieme di strumenti appartenuti a musicisti e artigiani milanesi, conservati con cura e passione nel corso dei secoli.
Per lungo tempo, lo Stradivario Omobono è rimasto nascosto tra le mura di un’antica chiesa milanese, accessibile solo a pochi eletti. Solo negli ultimi decenni è stato oggetto di studi e restauri, che hanno permesso di valorizzare e condividere questa testimonianza storica con il pubblico. Oggi, grazie a iniziative di musealizzazione e mostre temporanee, il patrimonio viene mostrato a visitatori e appassionati di musica e storia, contribuendo a mantenere vivo il ricordo di un’epoca d’oro dell’artigianato musicale.
Lo Stradivario Omobono rappresenta non solo un esempio di eccellenza artigianale, ma anche un simbolo della ricchezza culturale di Milano, città che ha sempre saputo custodire e valorizzare il proprio patrimonio storico e artistico.
Lo Stradivario Omobono, grazie alla sua composizione e alla qualità dei materiali utilizzati, produce un suono ricco, caldo e armonioso. Gli strumenti di questa collezione, spesso strumenti a corda come violini, viole o altri strumenti a pizzico, sono noti per la loro capacità di trasmettere emozioni profonde attraverso le loro tonalità. Il suono è caratterizzato da una grande proiezione e una profondità che permette di percepire sfumature sottili, rendendo ogni esecuzione unica e coinvolgente. La maestria artigianale di quei tempi si riflette anche nella qualità acustica, che permette agli strumenti di risuonare con una chiarezza e una purezza che ancora oggi affascinano musicisti e ascoltatori.