Leone XIV e l’ambiente: sul solco di Laudato si?

Lucia Cimini -

Leone XIV e l’ambiente — 

Con l’elezione di Leone XIV, la Chiesa Cattolica apre un nuovo capitolo della sua storia in un mondo sempre più in evoluzione. Ambiente e tecnologia fra le sfide più importanti.

Il 9 maggio 2025, il conclave ha scelto come pontefice il cardinale statunitense Robert Francis Prevost, già prefetto del Dicastero per i Vescovi. È il primo papa nordamericano e il primo appartenente all’Ordine di Sant’Agostino a salire al soglio pontificio. La sua elezione è stata accolta con favore in tutto il mondo per il profilo pastorale, il forte impegno missionario e la continuità con la linea tracciata da Papa Francesco, soprattutto sui temi della giustizia sociale e della cura del creato. Leone XIV si presenta come una guida spirituale capace di coniugare tradizione e urgenze contemporanee, in particolare sul fronte della crisi ambientale.

Dalle parole ai gesti: la continuità con la Laudato Si’

Sin dai suoi primi interventi pubblici, Leone XIV ha posto al centro del suo pontificato il tema della cura dell’ambiente, in diretta continuità con l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Già prima dell’elezione, come cardinale e missionario in America Latina, aveva più volte denunciato le devastazioni ambientali legate allo sfruttamento delle risorse e alle logiche del profitto a scapito delle comunità locali. Il 28 novembre scorso, a Roma, le ambasciate di Cuba, Bolivia e Venezuela presso la Santa Sede hanno promosso un seminario incentrato sugli effetti globali del cambiamento climatico. L’evento ha riunito diversi cardinali, tra cui anche il “fu” cardinale Prevost, oggi salito al soglio pontificio con il nome di Papa Leone XIV.

Nel suo messaggio ai partecipanti, Papa Francesco aveva voluto ricordare come siano soprattutto le nazioni più povere a pagare il prezzo più alto della crisi ambientale. Da parte sua, Prevost aveva invece insistito sulla necessità di trasformare le parole in azioni concrete. Per lui, affrontare la questione ambientale significa riscoprire i principi della Dottrina sociale della Chiesa: l’uomo non è padrone assoluto della natura, ma parte di un equilibrio da custodire. Il “dominio” sull’ambiente, ha detto, non può degenerare in abuso, ma deve diventare un rapporto fondato sul rispetto e sulla reciprocità.