La figura di Elon Musk: il libro di Paolo Bottazzini ne esamina i vari aspetti

Ludovica Manusardi -

— di Ludovica Manusardi

 

Nella figura di Elon Musk si potrebbero individuare alcune affinità con Macchiavelli, il genio fiorentino intraprendente, lucido, pragmatico che fu cacciato dai Medici così come Musk è stato allontanato da Trump da cariche pubbliche. Ma la somiglianza più rilevante potrebbe individuarsi nel rifiuto che entrambi pongono al riconoscimento del potere della casualità: l’eroe che forma il popolo, che le dà un destino, sovrasta il fato.

Nella prima parte del libro di recente uscita per la Collana il Sestante dell’Editrice Bietti The Musk. Teoria e pratica di un genio egoista, l’autore Paolo Bottazzini inquadra la figura del CEO di Space X e di Tesla come una lente di ingrandimento sulla concezione del mondo che domina la Silicon Valley e in buona sostanza la upper class americana. Elon Musk, personaggio inquietante, eccentrico, leader di masse più per la tracotanza delle sue azioni che per la razionalità del suo pensiero, incarna l’eroe prometeico descritto da Ayn Rand nei suoi romanzi più noti- La fonte meravigliosa e La rivolta di Atlante– la cui missione consiste nel rinnovare il mondo, trasformare la società liberandosi dalle convenzioni e dalle regole. E’ questa una precisazione indispensabile per capire lo spirito del capitalismo tecnologico ben radicato nel mondo americano. Sebbene in Europa Ayn Rand, scrittrice russa-statunitense, sia quasi sconosciuta, molte figure di rilievo dell’America contemporanea da Hillary Clinton a Steve Jobs, da Donald Trump a Elon Musk appunto, sono di fatto seguaci delle sue idee. E a questa negligenza è in parte dovuta l’incomprensione tra vecchio e nuovo mondo che ciclicamente si presenta nei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico. I libri di Ayn Rand circolano nelle scuole americane come da noi accade per Dante o Manzoni, ma la cattura del suo pensiero non è facilmente decifrabile dal momento che rifugge da speculazioni teoriche privilegiando invece l’azione dell’uomo illuminato capace di disegnare modelli di vita reale più che offrire interpretazioni concettuali della realtà. Ma in Musk è presente anche il mito, l’illusione, il sogno. E’ un accanito lettore del Signore degli Anelli,- saga eroica dove ottimismo e determinazione, dedizione al dovere e lealtà, ostinazione e perseveranza anche nei momenti avversi, hanno poco in comune con la razionalità-, e affascinato dalla fantascienza degli anni Quaranta e Cinquanta. Sebbene Musk sia laureato in fisica, predilige l’ingegneria e agisce in controtendenza rispetto al processo in atto nella Silicon Valley tutto rivolto verso la leggerezza della tecnologia e a una quasi smaterializzazione delle macchine, secondo l’idea di Steve Jobs per cui “less is more”. Musk dipinge scenari abitati da macchine e manufatti importanti, tunnel, razzi, batterie, cavi, sempre avendo ben chiaro il suo percorso ingegneristico: pensiero-azione-trasformazione della realtà. Un visionario pragmatico convinto che i problemi dell’umanità possano essere risolti con la scienza e l’ingegneria senza bisogno dell’intermediazione politica, trasformando quest’ultima in un’esperienza simile a un evento mediatico. In questo senso il suo esasperato individualismo dà conto della definizione del sottotitolo del libro che fa un riferimento esplicito alla genialità egoista del protagonista.

La passione di Elon Musk per i social media è un altro dei filoni conduttori del libro. Le piattaforme digitali hanno rappresentato per l’economia globale, e per quella americana in particolare, una risorsa essenziale per la creazione di nuovi mercati nel nuovo capitalismo negli anni Ottanta e Novanta. Società come Alphabet, Meta, Microsoft, Apple, Amazon sono diventati i protagonisti dell’economia e della finanza del nuovo millennio, rivoluzionando la vita di miliardi di persone. Per tutta la vita Musk ha tentato di costruire la sua piattaforma fallendo l’obiettivo. L’acquisto di Twitter si è rivelato di fatto un disastro finanziario ma ha inaugurato, allo stesso tempo, il suo ingresso nella politica attiva.

L’ultima parte del libro di Bottazzini è quella più politica, dedicata all’analisi dell’alleanza tra Musk, Peter Thiel- cofondatore di Pay Pal con il quale condivide una visione neoliberista estrema, e Marc Andreessen, per portare al potere la visione radicale della Silicon Valley nella compagine di governo del secondo mandato di Donald Trump. Questa azione, molto ben argomentata nel libro, evidenzia il conflitto tra le due anime dell’America: quella più conservatrice e tradizionalista che fa riferimento alla Heritage Foundation, think thank conservatore che si ispira ai Padri Fondatori della Costituzione americana, e la necessità, ben presente agli innovatori della Silicon Valley, di consolidare  un’oligarchia capace di difendere i valori dell’Occidente  contro la minaccia che proviene dalle nuove potenze internazionali- leggi Cina e Iran- meno inclini a riconoscere i valori non negoziabili dell’individualismo, della libertà personale, della proprietà privata, del diritto di impresa. Sono individui capaci, con maggiori risorse intellettuali, economiche e morali, che devono assumersi la responsabilità di questa missione di protezione della tradizione europea e atlantica in termini di nuove strategie di capacità e di controllo rese possibili dai dispositivi digitali.

Quale futuro si prospetta per l’America e per tutti noi occidentali, al di là del litigio e della frattura tra Musk e Trump?