Una vecchiaia serena, qualunque cosa accada

di AXA MPS - redazione@lamiaprevidenza.it -

Costruire una rendita da affiancare alla pensione pubblica è fondamentale. E con le polizze “long term care” è possibile anche provvedere in caso di perdita dell’autosufficienza

 

 
Le ultime riforme hanno cambiato drasticamente le prospettive previdenziali degli italiani che, salvo rare eccezioni, andranno in pensione più tardi e con assegni più magri. La serenità del loro futuro è sempre più nelle loro mani: sta a loro integrare la pensione pubblica utilizzando gli strumenti a disposizione, in primo luogo fondi pensione e piani individuali previdenziali.

AXA MPS presenta una breve guida alla previdenza integrativa: sei puntate per affrontare tutti gli aspetti principali, accompagnando i pensionati di domani nell’arco della loro vita, perché a ogni stagione corrisponde un diverso approccio.
  

 

L’Italia è il paese che registra tassi fra i più elevati sia di denatalità sia di allungamento della speranza di vita: la popolazione invecchia, perché nascono pochi bambini e perché gli anziani vivono più a lungo. La conseguenza è un profondo cambiamento nella struttura della popolazione, con il peggioramento del “tasso di dipendenza”, il rapporto fra pensionati e lavoratori attivi, che ha ormai superato il 50%.

Chi ha un’età compresa fra i 50 e i 60 anni, ha davanti a sé un’aspettativa di vita ancora molto lunga. Nei primi anni ’90 la speranza di vita era di circa 74 anni per gli uomini e 80 per le donne: oggi è salita a 78,4 anni per gli uomini e 84 per le donne. Sempre più poi, gli anziani godono di una buona salute, e hanno una vita attiva, ricca di interessi.

Anche per questo è importante provvedere per tempo alla propria vecchiaia, mettere in campo tutte le azioni possibili per poterne godere pienamente e serenamente. Gli strumenti della previdenza integrativa servono proprio a questo, e sono studiati per ottimizzare gli investimenti in chiave previdenziale, sfruttando al meglio il lungo orizzonte temporale che li caratterizza.

Ciò non significa tuttavia che coloro che si trovano nel decennio che precede la pensione, i 50-60enni, non possano correggere le eventuali mancanze nel loro progetto per la terza o quarta età.

In particolare può essere importante mettere in conto l’eventualità che la vecchiaia o una malattia ci rendano dipendenti da altri, familiari o persone di cura. A questo provvedono le “long term care”, o Ltc: polizze che garantiscono agli assicurati, nel caso che non siano più autosufficienti, un sostegno economico, una rendita utile per provvedere economicamente alle necessità che sorgerebbero.

La non autosufficienza consiste nella perdita totale, permanente e irreversibile della capacità di svolgere autonomamente le attività elementari della vita quotidiana, per quanto riguarda mobilità, alimentazione e igiene personale.

I premi versati per questo tipo di polizze sono fiscalmente detraibili, e se inserite in un fondo pensione come garanzie accessorie godono della deducibilità valida per la previdenza complementare. Si tratta di polizze ancora poco diffuse in Italia, ma che rivestono una grande rilevanza anche sul piano sociale, per la grave esigenza alla quale rispondono: consentire una vecchiaia dignitosa anche a chi non può autonomamente provvedere alle proprie necessità.

 

Previsionari è il progetto di AXA MPS per parlare di previdenza complementare in modo semplice e diretto. Il Wiki della previdenza è uno degli strumenti disponibili sul sito. Realizzato grazie alla collaborazione di numerosi esperti – professori universitari, giornalisti e professionisti del settore – offre la possibilità di comprendere i temi legati alla previdenza, per renderla fruibile a tutti.

Ecco un esempio:
Active ageing
In questi anni si è imposta una rappresentazione idealizzata dell’ultima fase dell’esistenza come ‘seconda giovinezza’, ‘età liberata’, con riferimento sia alla possibilità di beneficiare di condizioni di piena efficienza fisica e piacevolezza estetica sia della raggiunta indipendenza dalle responsabilità lavorative e familiari. Gli over 65enni di oggi nella maggioranza dei casi aderiscono e incarnano il modello dell’active ageing caratterizzato dall’affermazione di uno stile di vita iperattivo ed edonista finalizzato al prendersi cura di sé, alla conservazione di uno stato di benessere psicofisico, ma anche alla ricerca di nuove forme di ‘realizzazione del sé’.
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