Notai, la liquidazione arriva a rate

di Walter Quattrocchi -

Chi va in pensione prima dei 75 anni otterrà l’indennità di cessazione diluita nel tempo

Indennità di cessazione diluita nel tempo per i notai che vanno in pensione prima dei 75 anni.
Lo ha deciso la Cassa del notariato che negli ultimi anni ha risentito del calo delle entrate contributive per la crisi del settore edile.
Attualmente il requisito minimo richiesto dalla Cassa del notariato ad un notaio per andare in pensione di vecchiaia è pari a 67 anni di età e 30 anni di contributi.

In questo caso ad esempio se un notaio decide di ritirarsi, appena raggiunta la soglia minima per la pensione di vecchiaia, percepirà l’indennità di cessazione frazionata lungo tutti gli anni che occorrono per arrivare al tetto massimo dei 75 anni, con il riconoscimento degli interessi.

L’indennità, secondo il regolamento della Cassa del notariato, viene corrisposta al notaio nella misura di un dodicesimo per ogni anno di esercizio effettivo, con la possibilità di optare tra il ritiro del capitale maturato o la liquidazione di una rendita per tutta o parte della somma maturata.

L’indennità di cessazione va da un minimo di 68.627,30 euro lordi, per chi ha dieci anni di attività, a un massimo di 343.136,50 lordi euro, per chi ha lavorato cinquant’anni.

La decisione da parte della Cassa del notariato di diluire l’indennità di cessazione segue quella di alzare le aliquote contributive, che oggi si attestano intorno al 36% medio degli onorari repertoriali.
La Cassa del notariato utilizza un sistema mutualistico puro, dove la pensione dei notai è uguale per tutti, con la differenza di importo che dipende solo dagli anni di esercizio.
Negli ultimi anni la Cassa del notariato ha registrato un aumento del numero delle pensioni, passate da 1.014 del 2009 a 1.273 del 2014.