Parità salariale, la California fa sul serio

di Rosaria Barrile -

Il Fair Pay Act prevede che venga riconosciuto lo stesso stipendio a uomini e donne che svolgono lavori “sostanzialmente simili” e non più “uguali”

Gli Stati Uniti compiono un altro passo avanti verso l’uguaglianza retributiva. Il 6 ottobre è stato firmato dal Governatore della California, Jerry Brown, il Fair Pay Act, definito da molti come il provvedimento normativo più stringente e aggressivo degli Stati Uniti su questo argomento.

Sebbene quanto stabilito dal Fair Pay Act, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016, richiami, in generale, la disciplina federale (Equal Pay Act del 1963), nello stesso tempo introduce dei principi particolarmente innovativi.

La normativa federale prevede infatti la parità retributiva tra uomini e donne, ma solo nel caso in cui svolgano uguali attività nell’ambito dello stesso ufficio o stabilimento della medesima società. Il Fair Pay Act approvato in California, invece, prevede due passaggi chiave: il provvedimento dispone che venga riconosciuta ai lavoratori parità retributiva in primo luogo anche nel caso in cui siano assunti e operanti in diversi uffici, sedi, stabilimenti, situati perfino in altri Stati degli Usa, purché appartenenti alla medesima società; in secondo luogo nel caso in cui svolgano attività lavorative non uguali ma “sostanzialmente simili”, tra loro, per abilità, impegno e responsabilità, realizzate in condizioni lavorative analoghe.

La precedente normativa californiana, la California Equal Pay Act del 1949, rispecchiando quanto sancito a livello federale, legava la parità retributiva invece all’esecuzione di lavori “uguali” svolti all’interno dello stesso ufficio o stabilimento di una società. Con il Fair Pay Act, invece, viene riconosciuto alle donne il diritto di ricevere il medesimo stipendio percepito da un uomo che svolge un lavoro “sostanzialmente simile” al loro, anche nel caso sia operativo in una sede diversa della stessa società.

Le differenze tra i due testi di legge, per quanto a prima vista possano sembrare di lieve entità, in pratica possono fare la differenza nelle aule di tribunale per le donne che hanno ricevuto una busta paga più leggera di quella dei colleghi maschi.

In caso di diseguaglianze in materia di retribuzioni tra dipendenti che svolgono lavori simili tra loro, sulla base della nuova normativa californiana, il datore di lavoro è sempre tenuto infatti a giustificarne i motivi sulla base esclusivamente di criteri quali: l’anzianità, il merito, la quantità e qualità della produzione, il livello di educazione, l’esperienza, le capacità tecniche o qualsiasi altro elemento che non sia basato sul sesso.