Auto, mercato europeo su del 9,3% nel 2015

di redazione -

Secondo i dati Acea, in dicembre le immatricolazioni sono cresciute del 16,6%, con quasi 14 milioni di unità. Fiat sopra la media

Finale d’anno decisamente positivo per il mercato europeo dell’auto. Secondo i dati diffusi dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori, nell’Unione europea (esclusi i paesi Efta) in dicembre le immatricolazioni sono state 1.109.927, per una crescita record 16,6%. Nel 2015 l’incremento delle vendite risulta dunque del 9,3%, grazie a 13.713.526 veicoli immatricolati.

Il più 16,6% di dicembre, sottolinea Acea, è l’aumento più consistente da quando il mercato è tornato in positivo, segna il 28° mese consecutivo di crescita. I paesi dove il trend è stato particolarmente positivo sono la Spagna (più 20,7% sullo stesso periodo del 2014), l’Italia (più 18,7%) e la Francia (12,5%). Segno più anche per Regno Unito (più 8,4%) e Germania (più 7,7%).

Nel complesso tuttavia, i 14 milioni scarsi immatricolati nel 2015 sono ben lontani dai livelli massimi pre crisi. Anche considerando i 12 mesi, la crescita è stata più consistente in Spagna (più 20,9%) e Italia (più 15,8%), che distanziano Francia (più 6,8%), Regno Unito (più 6,3%) e Germania (più 5,6%).

Per quanto riguarda i gruppi, Fca fa meglio del mercato: in dicembre ha venduto 63.747 auto, con una crescita del 19,4%, nel 2015 le consegne sono state 856.498 (più 14,1%). La quota di mercato nel 2015 è salita al 6,2% dal 6% dell’anno precedente.

Il gruppo Volkswagen, toccato dallo scandalo della falsificazione dei dati sulle emissioni, pur segnando una crescita delle vendite (più 4,7% in dicembre e più 6,1% nel 2015) vede ridurre la sua quota di mercato dal 25,4% del 2014 al 24,6% del 2015.

Oggi in borsa il gruppo Fca viaggia in lieve ribasso, dopo il crollo seguito ieri alla notizia della causa intentata da due concessionari statunitensi, che accusano Fca Us di aver chiesto loro di falsificare i dati sulle vendite. Un’accusa fermamante respinta dalla casa automobilistica che in un comunicato afferma che “la causa non è nulla più che il prodotto di due dealer scontenti che non hanno adempiuto ai loro impegni in forza del contratto di concessione che hanno sottoscritto con Fca Us”.

In Francia la ministra dell’Ambiente Segoléne Royale è intervenuta invece per gettare acqua sul fuoco delle notizie diffuse ieri dai sindacati, che parlano di possibili frodi nei dati relativi alle emissioni di gas inquinanti dei veicoli Renault. Secondo Royale “è stato osservato uno sforamento delle norme sul Co2 e l’ossido di azoto ma non c’è nessuna frode”. Il ministero sta ancora conducendo i suoi test sulle emissioni, che riguardano anche i veicoli di altri costruttori come Nissan, Volvo, Suzuki e Fiat.