Prestiti e mutui tornano a salire

di Rosaria Barrile -

Secondo i dati dell’Abi i crediti a famiglie e imprese in dicembre sono aumentati dello 0,5%. Oltre un milione le famiglie e le imprese che non hanno restituito un finanziamento

I prestiti delle banche italiane a famiglie e imprese tornano a crescere ma con loro anche il livello delle sofferenze.

Secondo i dati forniti dall’Abi, a novembre e a dicembre il trend delle nuove erogazioni di credito è positivo: il 2015 si è quindi chiuso con una differenza di quasi 133 miliardi di euro tra l’ammontare dei prestiti erogati dalle banche in Italia, 1.830 miliardi di euro, e il totale della raccolta da clientela, 1.697 miliardi di euro.

Nei primi 11 mesi del 2015 i nuovi finanziamenti alle imprese sono saliti del 13%, mentre i nuovi mutui per l’acquisto di immobili sono cresciuti del 97,4% anche se il dato relativo alle surroghe (cambio di mutuo per avere migliori condizioni) è pari a circa il 32,4% del totale, in pratica un terzo.

I crediti a famiglie e imprese a dicembre hanno mostrato un aumento dello 0,5%, simile al dato di novembre, registrando il miglior risultato da aprile 2012. L’ammontare complessivo a fine 2015 dei prestiti all’economia, che comprende anche i crediti alla pubblica amministrazione, è salito dello 0,1% in un anno.

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi, i prestiti a famiglie e imprese sono passati da 1.279 a 1.420,5 miliardi di euro.
I tassi medi alla clientela per i prestiti hanno ritoccato il minimo storico (a dicembre al 3,26%) mentre i tassi medi sui nuovi mutui casa sono al 2,51%, il livello minimo dal giugno del 2010.

Ma le sofferenze a novembre sono salite di nuovo, con quelle lorde a 201 miliardi dai 199 miliardi di ottobre (pari al 10,4% degli impieghi, invariato da ottobre) e quelle nette a 88,8 miliardi da 87,2 miliardi (il 4,89% degli impieghi dal 4,85% a ottobre).

Sulla base degli dati disponibili, a giugno del 2015 il numero complessivo degli “affidati in sofferenza”, ovvero i soggetti non più in grado di ripagare il prestito ottenuto, era pari a 1.188.401, in prevalenza imprese e famiglie.

Più liquidità, invece, e meno obbligazioni nelle tasche degli italiani: a fine 2015 la raccolta a medio e lungo termine si riduce del 13%, con una diminuzione in valore assoluto di 57,5 miliardi di euro, mentre i depositi aumentano di 47,3 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.