La crisi del greggio affonda Total e Royal Dutch Shell

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Sulle orme di Bp, i due colossi petroliferi hanno lanciato un allarme sugli utili, che si preannunciano in forte calo. Shell taglierà 10mila posti di lavoro

Come era prevedibile, la lunga crisi del prezzo del greggio sta mettendo in gravi difficoltà i colossi petroliferi, costretti non solo a rinunciare ai piani di investimenti ma, soprattutto, a incassare forti perdite di utili e ad operare tagli alla forza lavoro.

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Dopo British Petroleum (Bp), che una settimana fa ha annunciato la rinuncia a 4mila posti di lavoro, tocca al gigante anglo-olandese Royal Dutch Shell informare i mercati che taglierà ben 10mila addetti. E non è tutto: solo ieri era arrivata la notizia di un profit warning di Total.

La riduzione del personale annunciata da Shell rientra nell’ambito del piano di risparmio dei costi per sopperire al crollo dei prezzi del petrolio, Gli utili della società nel quarto trimestre 2015 dovrebbero registrare un calo fino al 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a quota 1,6-1,9 miliardi di dollari.
Per l’intero anno i profitti dovrebbero essere invece di 10,4-10,7 miliardi di dollari, praticamente dimezzati rispetto ai 22,6 miliardi del 2014.
Il prossimo 27 gennaio l’assemblea deciderà sulla fusione con Bg Group, progetto che punta a creare sinergie per affrontare meglio il difficile mercato.

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Quanto a Total, ieri ha lanciato un profit warning, annunciando di attendersi un calo degli utili per oltre il 20% nel 2015.
Il ceo Patrick Puyanne ha spiegato la radio Europe 1 che i profitti della società stanno resistendo perché il gruppo non è attivo solo nella produzione di greggio, ma anche nella trasformazione, raffinazione e distribuzione. Ma gli utili stanno comunque calando e risulteranno in discesa un po’ più del 20% nel 2015 a causa di un crollo del prezzo del petrolio del 50%.