Draghi: “La Bce non si arrende alla bassa inflazione”

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Secondo il presidente della Banca centrale, la debolezza di petrolio e materie prime e trend demografici congiurano per tenere bassi i prezzi

Nell’economia globale ci sono oggi forze che cospirano per tenere bassa l’inflazione, come la debolezza del petrolio e delle materie prime e i cambiamenti demografici. “Queste forze potrebbero far sì che l’inflazione ritorni più lentamente ai nostri valori obiettivo. Ma non ci sono motivi per i quali dovrebbero portare ad una inflazione permanentemente più bassa”. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, parlando questa mattina a Francoforte.

La Bce, ha aggiunto Draghi, “non si arrenderà davanti alla bassa inflazione”, e agire troppo tardi sarebbe più rischioso che agire troppo presto.

L’Eurotower ha un obiettivo ben preciso: mantenere l’inflazione intorno al 2%, un livello giudicato compatibile con una crescita sostenuta dell’economia. Invece secondo le rilevazioni di gennaio il tasso di inflazione nell’Eurozona resta bloccato allo 0,4%, pur se in aumento rispetto allo 0,2% registrato nella media del 2015.

La Bce ha pubblicato oggi il suo Bollettino economico, nel quale sostiene che “la crescita globale resta modesta e disomogenea”. “Mentre l’economia si espande a un ritmo solido nei Paesi avanzati, in quelli emergenti rimane debole e più diversificata”.