Cassa Bolzano, la Consob sanziona 21 dipendenti

di Rosaria Barrile -

I comportamenti contestati riguardano sia la profilatura dei prodotti, sia dei clienti che altrimenti non avrebbero potuto sottoscriverli in quanto troppo rischiosi

Al termine di alcune ispezioni, la Consob ha confermato la condanna per la Cassa di Risparmio di Bolzano per aver privilegiato la vendita dei propri prodotti finanziari, prescindendo dall’interesse dei clienti.
Con questa motivazione sono stati sanzionati 21 dipendenti e dirigenti della Cassa. Ma non si tratta di un fulmine a ciel sereno: il comportamento della banca è finito da alcuni anni sotto la lente dei legali del Centro Tutela Consumatori Utenti che ne hanno sempre contestato le modalità di vendita di prodotti finanziari, come il Fondo Dolomit, nonché le azioni e le obbligazioni della Cassa stessa.

Nel provvedimento del 22 gennaio scorso, la Consob definisce le condotte della Cassa “illecite e di non lieve gravità”, dato che si sono tradotte “nella diffusa e sistematica violazione delle regole di condotta poste a tutela della clientela nella profilatura dei titoli di propria emissione”.
Dagli atti della Consob è emerso in particolare come:

– le diverse modalità di profilatura di titoli obbligazionari determinavano un profilo di rischio ed un livello di complessità delle obbligazioni proprie sistematicamente più basso rispetto a quello attribuito a “prodotti comparabili” di terzi;

– le condotte contestate si sono protratte per un significativo arco temporale (1° gennaio 2013 – 26 novembre 2014), nel corso del quale non sono stati implementati, nell’ambito delle soluzioni adottate dall’intermediario, presidi atti a prevenire una “riprofilatura strumentale” dei clienti finalizzata a consentire operazioni di investimento in strumenti finanziari che altrimenti sarebbero risultate inadeguate in relazione alle caratteristiche proprie dei clienti.

In pratica i comportamenti contestati investono sia la profilatura dei prodotti in quanto tali ( dato che i propri risultano sempre avere un livello di complessità e di rischio più basso di quello dei prodotti di altri), sia dei clienti che altrimenti non avrebbero potuto sottoscrivere prodotti chiaramente non adatti al loro profilo.

Tale comportamento illecito della Cassa ha comportato la concentrazione nei portafogli dei clienti in obbligazioni della stessa Cassa in misura pari al 39,4%, a fronte del 4,7% in obbligazioni di terzi, ed in azioni proprie pari al 23,6%, a fronte del 3,3% in azioni di terzi, “sacrificando con ciò la diversificazione degli investimenti ed aumentando per i risparmiatori il rischio di concentrazione”.
In sintesi la Consob ha riconosciuto quanto sostenuto dai legali dell’associazione di tutela dei consumatori: la Cassa ha privilegiato la vendita dei propri prodotti finanziari, prescindendo dall’interesse dei clienti ad acquisire prodotti adeguati al proprio profilo di rischio effettivo e ai propri obiettivi economici.

A tutti i dipendenti è stata comminata una sanzione pecuniaria di 5mila euro tranne al direttore generale, al Responsabile Direzione Prodotti e Private Banking al Capo Servizio Prodotti Investimento, a cui è stata invece data una multa di 6mila euro.
Oltre a queste sanzioni, la Consob ha ingiunto a Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A., in qualità di soggetto responsabile in solido, il pagamento dell’importo complessivo di 112.000,00 euro, quale somma delle sanzioni date ai singoli individui.

Contro l’ammontare delle sanzioni, ritenute molto basse, si schiera però il Centro Consumatori.
“Il Ctcu controllerà attentamente se verso i dirigenti e membri degli organi societari di allora verrà avviata un’azione di responsabilità. Le sanzioni comminate sono inadeguate vista anche la gravità delle violazioni contestate” dichiara in un comunicato il direttore del CTCU Walther Andreaus che sottolinea come l’associazione abbia denunciato da tempo il massiccio collocamento delle azioni presso i risparmiatori, avvenuto in occasione degli aumenti di capitale del 2008 e del 2012.