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Trend mensili nel mercato europeo degli Etf – gennaio 2016

Per il mercato degli ETF europei l’anno è iniziato all’insegna della debolezza, con afflussi limitati a gennaio. La Raccolta netta di nuovi capitali (NNA) durante il mese si è attestata a EUR 1,9 mld, il 64% in meno rispetto alla media annuale di EUR 5,2 mld. Le masse in gestione totali sono in calo del 4% rispetto alla fine del 2015, a quota EUR 432,8 miliardi, compreso il contributo negativo della performance di mercato (-4,5%). In un contesto di mercato volatile depresso dai timori relativi alla Cina, dall’andamento delle quotazioni petrolifere e dalle apprensioni per i mercati emergenti, gli afflussi si sono concentrati perlopiù sugli ETF europei, mentre gli ETF dei mercati emergenti hanno subito consistenti deflussi.

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Gli indici azionari hanno raccolto due terzi dei flussi (EUR 1,3 mld). Sostenuti dall’orientamento ancora accomodante di Mario Draghi, gli ETF azionari europei hanno registrato ottimi afflussi, pari a EUR 2,7 mld. Nel corso del mese, i flussi statunitensi sono stati positivi, anche se limitati a EUR 209 mln, con un’interessante impennata dei prodotti minimum volatility in un mese estremamente volatile. Dopo un inizio favorevole, nella prima metà del mese i flussi giapponesi sono divenuti negativi (-EUR 816 mln), un record annuale poiché i timori sulla crescita cinese hanno continuato a penalizzare le azioni asiatiche nel loro complesso. I flussi legati alle azioni dei mercati emergenti non hanno confermato la ripresa messa a segno nel quarto trimestre 2015 e sono scivolati in territorio negativo (-EUR 1 mld), un livello che supera le perdite dell’intero 2015, in cui i deflussi dai mercati emergenti hanno raggiunto EUR 965 mln. In un contesto turbolento per la Borsa cinese (-23,5% in un mese per il CSI 300 NTR in EUR), i deflussi riguardano sia gli indici dei mercati emergenti, a quota EUR 561 mln, che quelli asiatici, pari a EUR 511 mln.

Gli afflussi verso gli indici obbligazionari hanno raggiunto EUR 587 mln, il 68% al di sotto la media annuale. Questi flussi ridotti verso il reddito fisso hanno interessato principalmente i Titoli di Stato dei mercati sviluppati, a EUR 1,3 mld. Sia i Titoli di Stato europei che quelli USA hanno registrato afflussi pari, rispettivamente, a EUR 732 mln e a EUR 263 mln in un contesto di flessione dei tassi d’interesse. Penalizzati dalle pressioni sugli asset rischiosi e dai timori relativi a un rallentamento economico, gli ETF corporate bond sia investment grade che high yield hanno evidenziato deflussi per un totale di EUR 643 mln. I deflussi dagli ETF obbligazionari high yield, pari a EUR 293 mln, rappresentano un record annuale in quanto questi fondi sono più sensibili alla volatilità del mercato dell’alto rendimento statunitense.

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I flussi relativi alle commodity sono stati pressoché piatti (EUR 28 mln), con afflussi limitati negli ETF sull’oro (EUR 44 mln) e deflussi di EUR 16 mln dagli indici broad.


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