Arrivano i pionieri della sostenibilità

di Rosaria Barrile -

La Un Global Compact, l’iniziativa delle Nazioni Unite nata per incoraggiare le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili, ha lanciato la campagna che coinvolgerà anche il nostro Paese

Nell’approccio quotidiano al business, e nella definizione dei piani industriali a lungo termine, le sfide sociali e ambientali non possono essere più tenute distinte da quelle di tipo economico. Ma come possono essere inglobate in modo efficace all’interno degli obiettivi delle imprese?

A cercare di rispondere all’interrogativo che accumuna grandi multinazionali a piccole e medie imprese, identificando quali devono essere le priorità d’azione per il mondo del business, è stata a settembre l’Organizzazione delle Nazioni Unite tramite l’adozione della nuova Agenda per lo sviluppo sostenibile, che fissa 17 obiettivi (Sdgs) e 169 target di portata globale che dovranno essere raggiunti entro il 2030.

Per contribuire a diffondere una maggiore conoscenza sui comportamenti delle aziende più virtuose, ovvero quelle che si sono impegnate a realizzare alcuni di questi target attraverso il loro operato quotidiano, la Un Global Compact, l’iniziativa delle Nazioni Unite nata per incoraggiare le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili, ha lanciato a livello mondiale una campagna dal titolo “Local Sdg Pioneers”.

A presentarla ufficialmente anche in Italia Marco Frey, presidente della Fondazione Global Compact Network Italia nel corso dell’evento “Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e la Conferenza di Parigi sul Clima: una nuova era per il business?”, promosso in partnership da Assolombarda, Confindustria Milano Monza e Brianza, Csr Manager Network, Fondazione Global Compact Network Italia e Fondazione Sodalitas.

La campagna, come ha spiegato Frey, “ha l’obiettivo di stimolare l’azione e ispirare il settore del business nell’avanzamento dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile a livello locale attraverso la valorizzazione delle esperienze di coloro che sono stati in grado di dimostrare che il settore privato è in grado di dare un contributo significativo allo sviluppo sostenibile cogliendone le opportunità di business”.

Due le categorie previste: i “local business leaders and entrepreneurs” ovvero gli imprenditori e i top manager che hanno realizzato iniziative di successo promuovendo lo sviluppo sostenibile basato su tecnologie, servizi e business model, nel paese o nella regione dove principalmente operano, e i “local change-maker”, cioè tutti coloro che, attraverso il loro lavoro, hanno sostenuto lo sviluppo sostenibile e stimolato altri attori del settore privato a farlo nel paese o nella regione dove principalmente operano.

A candidarsi a partecipare alla competizione, entro la fine di aprile, può essere qualsiasi persona affiliata ufficialmente ad un’organizzazione (settore privato o società civile) aderente all’Un Global Compact con lo status di partecipante “attivo” o all’iniziativa Un Global Compact’s Principles for Responsible Management Education (Prme), che raduna soggetti provenienti dal mondo delle business school. È possibile autocandidarsi per entrambe le categorie o essere nominati da un soggetto terzo.

La selezione, che si svolgerà a maggio, prevede un processo di valutazione in due fasi. Nella prima il segretariato dell’iniziativa selezionerà dieci pionieri, cinque per ogni categoria. Successivamente il “Pioneers Selection Group”, composto tra gli altri da esponenti del settore pubblico, privato e del terzo settore valuterà le cinque candidature e selezionerà i due “top” Pioneer (uno per categoria).

I due “top” Pioneer (un business leader e un change-maker) saranno definitivamente nominati in occasione del prossimo Un Global Compact Leaders Summit, che si terrà a New York il 22 e 23 giugno 2016 e saranno coinvolti dall’Un Global Compact in un programma della durata di un anno, finalizzato a sviluppare ulteriormente la loro capacità di perseguire obiettivi di business in modo sostenibile.