Pensioni d’oro: per l’Inps il ricalcolo è inattuabile

di redazione -

E alcuni assegni potrebbero aumentare. Lo ha detto il direttore per la previdenza dell’istituto, in un’audizione alla commissione Lavoro della Camera

Ricalcolare le pensioni cosidette “d’oro”, superiori cioè ai 5 mila euro lordi, che sono state erogate negli anni passati in base al metodo retributivo, adottando invece il contributivo. È una delle proposte di legge su cui si discute con l’obiettivo di reperire risorse e introdurre una maggiore equità tra i pensionati.

Secondo l’Inps, però, il ricalcolo sarebbe non soltanto inattuabile, per le difficoltà tecniche che comporta, ma anche rischioso, perché alcuni assegni potrebbero in realtà aumentare. Lo ha affermato, nel corso di un’audizione alla commissione Lavoro della Camera, il direttore per la previdenza dell’istituto, Antonello Crudo.

Crudo ha fornito ai componenti della commissione un parere tecnico: ricalcolare le pensioni più ricche sulla base della somma dei contributi versati nel corso della vita lavorativa è in molti casi impossibile, perché, per le pensioni liquidate molti anni fa, in particolare prima del 1992 e nel settore pubblico, non esistono archivi informatici perché la pensione si calcolava su una quota dell’ultima retribuzione. Il rischio sarebbe un diffuso contenzioso da parte dei pensionati che si vedono tagliare la rendita.

In alcuni casi, poi, l’effetto sarebbe in realtà l’opposto: il ricalcolo potrebbe portare ad aumentare l’importo delle pensioni perché nel sistema retributivo ci sono aliquote di rendimento dei contributi decrescenti al salire delle retribuzioni.