Quale flessibilità nei fondi pensione

di Walter Quattrocchi -

Le forme di previdenza integrativa godono già di alcune opzioni per quanto riguarda le modalità e i tempi di erogazione. Vediamo quali

La flessibilità dell’età pensionabile insieme al rafforzamento delle rendite delle future pensioni dei lavoratori sono gli argomenti centrali dell’attuale dibattito in materia previdenziale.

L’introduzione nell’ultima legge di Stabilità della possibilità per il lavoratore di optare per il part time agevolato, nel caso si trovi nel 2016 a tre anni dal traguardo della pensione di vecchiaia, è un modo per rendere flessibile la riforma Fornero.

Un’ipotesi di flessibilità in uscita, attualmente in discussione, è quella avanzata da Tommaso Nannicini, sottosegretario della presidenza del Consiglio, attraverso un modello di anticipi pensionistici con penalizzazione destinato a tre platee di lavoratori: occupati, disoccupati e in esubero.
Un’operazione, quest’ultima, che ha bisogno anche del contributo economico di aziende, governo, Inps, banche e assicurazioni.

In questo dibattito sulla flessibilità dell’età pensionabile della previdenza obbligatoria, quali sono invece gli strumenti di flessibilità nella previdenza complementare?
Una possibilità è quella di potere rimandare il momento in cui si inizia a percepire la rendita oltre l’età pensionabile, continuando a effettuare i versamenti e quindi a beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Inoltre è possibile beneficiare della prestazione (rendita o liquidazione in un’unica soluzione nel limite massimo del 50% del capitale accumulato), fino a cinque anni prima dell’età pensionabile. In caso di inoccupazione per un periodo superiore a 48 mesi e nel caso mancassero più di cinque anni, è possibile il riscatto totale della posizione previdenziale.

Su questo argomento nel disegno di legge Concorrenza, ora approdato in seconda lettura al Senato, si prevede che le prestazioni siano erogabili in caso di inoccupazione superiore non a 48 mesi, ma per un periodo ridotto a 24 mesi.

Le prestazioni possono essere così pagate, su richiesta dell’aderente, attraverso una rendita temporanea, fino al conseguimento dei requisiti per la pensione.