Agos Ducato, sanzioni per oltre 1,5 milioni di euro

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L’Antitrust ha ritenuto scorretti tre comportamenti messi in atto dalla società specializzata nella concessione di prestiti

L’Antitrust ha sanzionato, per un ammontare di 1 milione e 640 mila euro Agos Ducato per pratiche commerciali ingannevoli ed aggressive. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la società, specializzata nella vendita di finanziamenti, avrebbe violato il Codice del Consumo mettendo in atto tre comportamenti scorretti come segnalato da numerosi consumatori e da sei associazioni di consumatori tra la fine del 2013 e il mese di ottobre del 2015: Altroconsumo, Codici, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Unione Tutela Consumatori, e Movimento Difesa del cittadino.

Il primo comportamento, sanzionato dal provvedimento pubblicatoil 4 agosto dall’Authority, è quello relativo alla diffusione di informazioni ingannevoli soprattutto mediante l’invio di lettere personalizzate ai clienti già finanziati. In pratica, nella comunicazione inviate, Agos Ducato prometteva ai singoli risparmiatori un nuovo finanziamento a condizioni economiche migliori e nettamente inferiori rispetto a quelle originariamente sottoscritte. L’Antitrust ha accertato invece che, nella stragrande maggioranza dei casi, i clienti, una volta presso gli uffici della società, ricevevano offerte con tassi e rate anche di gran lunga superiori rispetto a quanto prospettato nella lettera inviata. Nel 75% dei casi i clienti hanno visto applicare un aumento dei tassi in media di oltre il 20%.

La seconda pratica sanzionata dall’Agcm è consistita nel tentativo di ostacolare l’estinzione anticipata del prestito personale di vari clienti in vari modi tra cui ad esempio attivando procedure complesse e basate su richieste di documentazione non facilmente reperibile dal cliente.

L’Autorità ha infine accertato una terza pratica scorretta, questa volta relativa alla fase di recupero delle rate già scadute e non ancora pagate,
Agos Ducato avrebbe infatti dato il via a insistenti solleciti di pagamento di rate scadute con modalità già definite scorrette dall’Agcm in quanto basate su numerosi contatti telefonici, o tramite sms, telegrammi, indirizzati anche a terzi tra cui gli stessi garanti del finanziamento, il datore di lavoro e i familiari.