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Global Wealth Report: gli anni buoni sono ormai un ricordo

• Le attività finanziarie globali sono cresciute del 4,9 per cento nel 2015, appena un soffio al di sopra del tasso di crescita dell’attività economica. Nei tre anni precedenti, gli asset finanziari erano cresciuti a due volte quel ritmo, con un tasso medio del 9 per cento;

• All’estremità alta dello spettro è l’Asia (escluso il Giappone), regione in cui gli asset finanziari si sono ampliati del 14,8 per cento;

• L’Allianz Global Wealth Report di quest’anno fotografa un’Italia in cui gli asset finanziari netti dei privati sono cresciuti del 2,8% nel 2015, meno rispetto alla media europea, posizionando l’Italia al 15° posto nella classifica globale. L’indebitamento privato pro capite italiano, con 15.360 euro, si è stabilizzato dopo anni di calo;

• In Italia, gli asset finanziari lordi sono cresciuti del 2,2 per cento e quelli netti del 2,8 per cento l’anno scorso;

• Con 15.360 euro, l’indebitamento pro capite dell’Italia è marcatamente inferiore a quello della Francia, della Spagna o persino del Portogallo;

• Gli italiani hanno messo a segno un rendimento medio del 4,3 per cento, tra i più alti della zona euro;

• La distribuzione globale della ricchezza è sempre più equa:

o quasi 600 milioni in totale, hanno ottenuto la promozione alla classe di ricchezza media. Conseguentemente, la classe della ricchezza media globale è cresciuta notevolmente: il numero di persone è più che raddoppiato ad oltre un miliardo;

o la classe di ricchezza alta è molto più diversificata di quanto non fosse in passato, quando era più o meno un club aperto esclusivamente alle famiglie dell’Europa occidentale, americane o giapponesi: queste regioni e paesi rappresentano oggi il 66 per cento del gruppo nel suo complesso, a fronte di oltre il 90 per cento in passato.

• Paesi industrializzati:

o in circa un terzo dei paesi analizzati, la classe media si sta restringendo, con un graduale deperimento della classe media, che partecipa sempre meno alla ricchezza complessiva;

o tuttavia, la quota di asset finanziari della classe media italiana è ancora una delle più alte di tutto il mondo.


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