Consumi: primi segnali di crescita

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In luglio l’indicatore elaborato da Confcommercio segna un lieve aumento rispetto al mese precedente

Dopo mesi di rallentamento, dal fronte dei consumi arriva un timido segnale di ripresa. L’indicatore dei Consumi elaborato da Confcommercio (Icc) ha registrato in luglio una crescita dello 0,2% rispetto a giugno. Si tratta, sottolinea l’associazione dei commercianti, del miglior risultato dallo scorso marzo. La variazione su base annua resta tuttavia negativa, per lo 0,1%.

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La variazione positiva di luglio rappresenta, secondo Confcommercio, “il primo debole segnale positivo dopo alcuni mesi di rallentamento della domanda (le dinamiche di aprile e maggio sono state riviste per la disponibilità di nuove informazioni che hanno reso non solo l’andamento congiunturale meno favorevole, ma hanno ridimensionato in misura significativa il dato tendenziale”.

Anche in termini di media mobile a tre mesi, “dopo il modesto ripiegamento degli ultimi mesi l’indicatore sembra essere tornato in contenuto miglioramento”.

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I consumi, aggiungono in ogni caso gli economisti dell’associazione, “sembrano riflettere la perdita di fiducia” da parte delle famiglie e delle imprese: in agosto “il sentiment, dopo la crescita di luglio, è tornato a scendere collocandosi ai minimi degli 12 mesi”, mentre quello degli imprenditori è tornato ai livelli di febbraio 2015. E i più pessimisti sono proprio gli imprenditori dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio.

La variazione mensile positiva segnata in luglio dall’Icc deriva da un significativo aumento (+ 0,6%) della componente relativa ai servizi e da una crescita (+0,1%) della domanda di beni.

Le variazioni positive più significative hanno interessato la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,7%), la spesa per i beni e i servizi per la casa (+0,6%) e la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,6%).

Più contenuto l’aumento della domanda per i beni e servizi ricreativi (+0,2%) e per i beni e servizi per la comunicazione (+0,2%), che segnalano un rallentamento dopo i risultati positivi del mese precedente. I beni e i servizi per la cura della persona hanno mostrato una variazione nulla dopo i modesti incrementi degli ultimi due mesi, mentre è proseguita la riduzione della spesa per i beni e servizi per la mobilità (-1,2%), in conseguenza del fisiologico rallentamento registrato dalla domanda di auto e moto da parte dei privati. In riduzione è risultata anche la spesa per l’abbigliamento e le calzature (-0,1).

Su base annua, i maggiori incrementi si registrano per la domanda di alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,7%), in ripresa dopo un trimestre non favorevole, di beni e servizi ricreativi (+0,6%) e per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,5%). In aumento è risultata anche la spesa per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,6%), che segnala comunque un trend di crescita più contenuto rispetto ai mesi precedenti. Di misura più modesta è stato l’aumento della spesa per l’abbigliamento e le calzature (+0,1%), che registra un andamento più debole rispetto al dato di giugno.

In calo, sempre su base annua, i consumi per i beni e i servizi per la casa (-1,6%), su cui ha inciso l’andamento dei consumi di energia elettrica che a luglio del 2015 avevano registrato un incremento molto elevato, sia la domanda di beni e di servizi per la mobilità (-0,8%) che nei mesi precedenti avevano registrato una tendenza al recupero molto accentuata. Più contenuto è risultato il calo della spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (-0,5%).