Polizza long term care gratuita per medici e dentisti

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I vecchi e i nuovi iscritti all’Enpam potranno ricevere un assegno di mille euro mensile in caso di perdita dell’autosufficienza

Dal 1° agosto 2016 tutti gli iscritti all’Enpam sono protetti dal rischio di non autosufficienza. Unico requisito è quello di non aver ancora compiuto i 70 anni d’età al 1° agosto del 2016.

A partire da quella data tutti i medici e gli odontoiatri sono coperti da una polizza long term care che prevede in caso di necessità il pagamento di 1.035 euro mensili da aggiungere alle altre tutele già previste dall’Enpam, come ad esempio la pensione di invalidità, e agli altri redditi del beneficiario. In pratica l’assegno, che non rientra nel reddito imponibile ai fini del calcolo delle tasse, può essere percepito anche se si possiedono altre entrate o si è già titolari di altre coperture assicurative.

Il diritto alla prestazione per gli iscritti Enpam scatta nel caso in cui si perda l’autonomia in tre attività ordinarie della vita quotidiana (e non quattro come solitamente richiesto dalle polizze Ltc distribuite sul mercato) oppure nel caso di morbo di Alzheimer o di Parkinson.

La tutela Ltc è già valida per tutti gli iscritti all’ente (compresi i pensionati che lavorano) che alla data del 1° agosto 2016 non avevano ancora compiuto i 70 anni di età. Il limite anagrafico vale però solo come requisito per l’accesso alla prestazione: in pratica chi rientra sotto la copertura continuerà ad essere protetto in futuro anche se, per esempio, il prossimo luglio compirà 71 anni, se nel 2018 ne compirà 72 e così via. Inoltre chi cesserà di lavorare dopo il 1° agosto 2016 continuerà ad essere tutelato negli anni a venire, anche se pensionato o titolare di un assegno di invalidità.

L’adesione alla polizza, estesa anche a tutti i futuri iscritti all’ente, è automatica e non richiede alcun pagamento aggiuntivo rispetto al consueto versamento dei contributi. Infatti i costi dell’intera operazione, stimati in 5,4 milioni di euro l’anno, sono già coperti dai fondi dell’ente. La Fondazione infatti, come si legge in una nota, “ha ottenuto condizioni favorevoli ed economie di scala attraverso Emapi, Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani, soggetto senza scopo di lucro di cui è entrata a far parte insieme ad altre otto Casse previdenziali private”. A garantire la copertura assicurativa è il gruppo Poste Vita, che si è aggiudicato una gara a cui hanno partecipato le principali compagnie attive in Italia.