Banca Mps verso l’intervento dello Stato

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La conversione dei bond in azioni è arrivata a 2,451 miliardi. Ma si sono defilati i grandi investitori

2,451 miliardi di euro: a tanto ammontano le adesioni complessive all’offerta lanciata da Banca Mps di convertire in azioni i bond subordinati. Lo ha comunicato nella tarda serata di ieri lo stesso istituto senese. Una cifra rilevante, ma che quasi certamente non sarà sufficiente a evitare l’intervento pubblico.

Perché nel frattempo si è sfilato dalla partita il cosiddetto “anchor investor”. “Per quanto a conoscenza della banca”, si legge nella nota di Mps, “alla data del presente comunicato stampa non si sono concretizzate manifestazioni di interesse da parte di anchor investor”. Un investitore “forte”, in sostanza, capace di convincere altri a fare la loro parte nella sottoscrizione delle nuove azioni. Un ruolo che il fondo del Quatar (Qia) sembrava voler interpretare, sottoscrivendo ben un miliardo. Ma l’ipotesi è sfumata.

Arrivare ai 5 miliardi previsti per l’aumento di capitale, in questa situazione, è impossibile.

Ieri il governo ha ottenuto dal Parlamento il via libera a far crescere il debito pubblico di altri 20 miliardi massimi, per intervenire nel salvataggio delle banche. E già oggi potrebbe mettere in pratica la disposizione, con un decreto su misura per Banca Mps. 

Intanto in Borsa, come ovvio e come ormai abitudine, le azioni Mps faticano a fare prezzo per eccesso di ribasso. Questa mattina non sono riuscite ad aprire per molti minuti, con un calo teorico dell’8%, e a circa un’ora dall’avvio degli scambi cedono il 3,5%.