Le squadre di calcio, nuove multinazionali

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Il nuovo millennio ha portato con sé una serie di cambiamenti che coinvolgono l’establishment economico mondiale, dei quali la trasformazione delle società sportive, prevalentemente calcistiche, in vere e proprie aziende dal fatturato strabiliante ne è un esempio lampante. Tra queste società ve ne sono alcune che spiccano su tutte le altre per il volume d’affari e di denaro che circola dentro ed intorno a loro. Realtà totalmente inserite nel circuito economico mondiale alla stregua di multinazionali al top del mercato, i club calcistici più abbienti del mondo hanno fatto scuola e sono in molti a volerli imitare. Ovviamente, la maggior parte di queste società si trovano in Europa, dove il mercato calcistico e sportivo è protagonista ormai da decenni in virtù di tornei molto importanti come la Champions League, oltre ovviamente ai mercati legati ai campionati nazionali, la Premier League su tutti.

La Serie A, leggermente meno avanzata dal punto di vista del merchandising e delle politiche di espansione dei brand rispetto ad altri campionati top europei, ha nella Juventus il proprio fiore all’occhiello in termini di fatturato e di mire espansionistiche. Accompagnata dal brand Jeep e da una conduzione familiare a capo della quale vi è il presidente Andrea Agnelli, la società torinese spicca anche quest’anno come una delle grandi candidate a vincere la Champions League secondo gli esperti delle scommesse specializzate nel calcio. Secondo le stime più recenti stilate dalla rivista economica statunitense Forbes, inoltre, la Juve sarebbe la decima società calcistica al mondo in quanto a valore assoluto del proprio marchio, il quale ammonterebbe a un miliardo e mezzo di dollari, mentre il fatturato globale sfiorerebbe i 500 milioni di dollari. Il club torinese è dunque l’unica italiana a poter cercare di scalfire il dominio assoluto di realtà come Barcellona, Real Madrid o Manchester United, ormai da anni proiettate verso lo sviluppo del proprio brand al di là del semplice concetto di club calcistico.

 

 

L’esempio della Juventus è emblematico di come il calcio sia diventato un veicolo per costruire marchi di assoluto valore e dal rendimento economico costante. Una società come il Barcellona, il cui nuovo stadio sarà costruito entro il 2022 e i cui lavori globali prevedono un investimento di 600 milioni di euro, vive dei proventi non solo dei soci del club ma anche e soprattutto degli sponsor. Il principale sponsor della squadra catalana, la compagnia di e-commerce giapponese Rakuten, porta nelle casse del club 55 milioni di euro l’anno e probabilmente dovrà ridiscutere le condizioni di patrocinio più avanti, visto il sicuro aumento delle azioni del club catalano.

Un altro sponsor a livello mondiale è la compagnia di assicurazioni Allianz, che dopo aver dato il nome allo stadio di Monaco dove gioca il Bayern, la squadra più potente di Germania, ha ribattezzato anche l’impianto della Juventus. Il calcio, insomma, prende sempre più le sembianze di un business assoluto nel quale lo spettacolo è solo il prodotto finale, mentre attorno al pallone orbita un mondo sempre più in espansione.