Il nostro Paese non ha fatto progressi sufficienti sulle pensioni

-

La Commissione europea ha pubblicato le Relazioni per Paese in cui analizza  in particolare quattro dimensioni, sostenibilità ambientale, incremento della produttività, equità e stabilità macroeconomica.

Quali sono le principali considerazioni ?  Il Green Deal europeo punta a far sì che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Le relazioni esaminano specificamente le questioni collegate alla sostenibilità ambientale. L’analisi che riportano in tema di riforme e di principali necessità di investimento in settori quali l’energia, i trasporti e l’edilizia può guidare l’azione politica degli Stati membri in linea con questa priorità.

Si rileva poi che persistono livelli di disoccupazione sensibilmente diversi da uno Stato membro all’altro, mentre la povertà e l’esclusione sociale continuano a diminuire grazie alla situazione favorevole sul mercato del lavoro.

Sarà comunque fondamentale l’attuazione concreta del pilastro europeo dei diritti sociali per garantire che, sia sul clima che nel digitale, la transizione avvenga all’insegna della giustizia e dell’equità sociale. La crescita della produttività è ancora un problema, a maggior ragione a causa del cambiamento demografico. La crescita potenziale risulta frenata dalla scarsità di investimenti, dall’invecchiamento della forza lavoro e dalla carenza di competenze o il disallineamento tra domanda e offerta di competenze.

Gli Stati membri continuano ad avere posizioni molto diverse in termini di debito e di sfide legate alla sostenibilità. In media, i disavanzi pubblici nell’UE hanno ricominciato ad aumentare, invertendo la tendenza alla diminuzione degli ultimi anni. In alcuni Stati membri gli elevati livelli attuali del debito pubblico sono fonte di vulnerabilità.

Per quel che riguarda gli squilibri macroeconomici si evidenzia come Grecia, Italia e Cipro presentano ancora squilibri eccessivi; Germania, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Croazia, Portogallo, Romania e Svezia presentano ancora squilibri; la Bulgaria non presenta più squilibri.

Con particolare riferimento al nostro Paese si sottolinea come il rapporto debito/Pil sale ancora, sebbene i piani del Governo siano diventati più compatibili con la riduzione del debito. La crescita potenziale, sebbene in miglioramento, resta insufficiente ad assicurare una rapida riduzione del debito.

Tra i principali cahiers de doleance vi sono i mancati progressi sull’attuazione delle riforme delle pensioni passate, per ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia sulla spesa pubblica e creare spazio per altra spesa sociale e pro-crescita né  sulla rimozione degli ostacoli alla concorrenza nel commercio al dettaglio e nei servizi.

Si rilevano invece  progressi “sostanziali” sulla lotta all’evasione, e “alcuni” passi avanti su politiche del lavoro.