Societe Generale porta su Borsa Italiana i primi benchmark certificate su indici azionari ESG

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Gli investimenti sostenibili sono stimati in oltre 30,7 mila miliardi di dollari nel mondo1, confermandosi come uno dei trend di mercato più solidi e duraturi degli ultimi anni. In risposta a questa crescente sensibilità degli investitori, Societe Generale, banca leader nel mercato degli strumenti quotati e nell’innovazione di prodotto, ha deciso di ampliare la propria gamma e di portare su Borsa Italiana i primi tre Certificati Benchmark su indici azionari ESG.

Quotati a partire dal 28 gennaio 2020 sul SeDeX di Borsa Italiana, i nuovi Certificati Benchmark di SG offrono tre approcci diversi agli investimenti sostenibili sull’azionario Europeo, consentendo di abbracciare tutte le tematiche ESG a 360° oppure concentrarsi sulle società low carbon o su quelle più attente alla lotta al cambiamento climatico. I tre nuovi strumenti, infatti, replicano in modo lineare (al lordo di costi, imposte e altri oneri) i seguenti indici di STOXX:

  • STOXX Europe 600 ESG-X Net Return EUR. L’indice applica un filtro ESG allo STOXX Europe 600, escludendo le società che non sono conformi al Global Compact delle Nazioni Unite, oppure che sono coinvolte nell’industria delle armi non convenzionali, producono tabacco, generano ricavi dall’estrazione di carbone o dalla collegata attività di esplorazione o che utilizzano carbone per la produzione di energia.
  • EURO STOXX 50 Low Carbon EUR Net Return. L’indice seleziona, partendo dal paniere STOXX Global 1800, i titoli azionari delle 50 società dell’Eurozona a più alta capitalizzazione che si contraddistinguono per un livello basso di emissioni. L’indice esclude il settore dell’industria del carbone, sovrappesa le azioni di società virtuose e sottopesa quelle che presentano emissioni più elevate.
  • STOXX Europe Climate Impact Ex Global Compact CW & T EUR NR. A partire dal paniere STOXX Global 1800, l’indice seleziona le società che sono leader nella lotta al cambiamento climatico oppure che hanno messo in essere azioni volte ad affrontarlo. Dall’indice sono escluse le società non conformi al Global Compact delle Nazioni Unite oppure che sono coinvolte nell’industria delle armi non convenzionali, producono tabacco o appartengono al settore estrattivo e produttivo collegato al carbone, inclusa la produzione di energia.

Costanza Mannocchi, Head of Exchange Traded Products di Societe Generale in Italia, ha commentato:

“Questi certificati rappresentano una nuova tappa dell’evoluzione della gamma di SG, sempre attenta a offrire strumenti innovativi, trasparenti e in grado di implementare specifiche esposizioni, anche in chiave tattica. Alla diffusione di questi strumenti contribuiranno certamente tre elementi. Primo, il terreno fertile. Mai come oggi l’attenzione degli investitori è stata elevata nei confronti degli investimenti ESG. Secondo, la scelta degli indici sottostanti, realizzati da un index provider di primo ordine come STOXX e di più ampio respiro rispetto alle passate emissioni tematiche (le prime risalgono al 2006) su energie rinnovabili, energia solare, settore dell’acqua e bioenergie, che comunque avevano già riscontrato interesse. Last but not least, il noto commitment di Societe Generale alle tematiche della sostenibilità”.

Il titolo Societe Generale è, infatti, inserito da tempo nei principali indici “socially responsible”: DJSI (World e Europe), FSTE4Good (Global e Europe), Euronext Vigeo (Global, Europe e Eurozone), 4 degli indici STOXX ESG Leaders, ed il MSCI Low Carbon Leaders Index.

Il commitment di Societe Generale a favore della transizione energetica è fortissimo: la banca è tra i primi firmatari dei Principles for Responsible Banking, ha aderito al Collective Commitment on Climate e, nel 2019, è stata nominata da Robeco prima al mondo per il suo impegno ambientale e sesta in Europa per tutti i criteri di CSR (RobecoSAM 2019).

Societe Generale inoltre, anche grazie all’assunzione di nuovi impegni nel 2019, sta contribuendo in modo significativo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

La determinazione ad incorporare la politica di Corporate e Social Responsibility nella strategia del gruppo vanta diversi risultati tangibili.

Per il 2030, ad esempio, è stata annunciata l’uscita dal settore del carbone nei Paesi dell’UE o dell’OCSE. Dopo essersi impegnata nel 2016 a interrompere il finanziamento di eventuali nuovi progetti dedicati al carbone, nel 2019 Societe Generale ha cessato anche di fornire nuovi servizi o prodotti finanziari alle imprese la cui attività era principalmente legata al settore del carbone termico. Nel 2018, con due anni di anticipo rispetto all’obiettivo prefissato, il gruppo ha raggiunto l’obiettivo di limitare al 19% la parte del mix energetico finanziato a carbone per la produzione di energia.

I nuovi Certificati Benchmark ESG di Societe Generale sono negoziati in Euro e replicano in modo lineare l’andamento del sottostante al quale si riferiscono al lordo di costi, imposte e altri oneri (nel caso di indici sottostanti che contengono azioni denominate in una valuta diversa dall’Euro, l’investitore è esposto, per quelle azioni, al rischio di cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione dell’azione).

Gli indici sottostanti sono la versione Total Return, cioè con dividendi netti reinvestiti, dei 3 indici azionari menzionati.