Bce: economia in miglioramento, ma prospettive di inflazione ancora modeste

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La BCE ha lasciato i tassi invariati, con un comunicato che in sostanza riprende quello di luglio, ha anche lasciato inalterati i suoi programmi di acquisti, in linea con le attese. Durante la conferenza stampa, ha fatto riferimento a un’economia in miglioramento, ma a prospettive di inflazione ancora modeste. Questo rende necessario un forte stimolo monetario per sostenere crescita e inflazione. Sostiene, inoltre, che terrà in considerazione ogni elemento aggiuntivo, includendo il tasso di cambio, nel decidere se ulteriore stimolo è necessario.

Le previsioni macro vedono un PIL in crescita del -8% nel 2020, 5% nel 2021 e 3.2% nel 2022. A giugno, erano -8.7%, 5.2% e 3.3% rispettivamente. I rischi sono ancora visti verso il ribasso, a causa della pandemia. La BCE si aspetta inflazione negativa nei mesi a venire, prima di tornare positiva nel 2021. Domanda debole, e forza dell’euro dovrebbero tenere l’inflazione sottostante bassa. La BCE vede l’inflazione a 0.3% nel 2020, 1% nel 2021 e 1.3% in 2022 (a giugno, le previsioni erano 0.3% per il 2020, 0.8% per il 2021 e 1.3% per il 2022). L’inflazione di tipo core nel 2022 è stata rivista al rialzo a causa di crescita più forte. La BCE esprime forte apprezzamento per il Recovery Fund, come ci si attendeva.

Personalmente trovo lo scenario macro della BCE e la sua evoluzione da giugno del tutto ragionevole. Forse mi sarei aspettato al margine un tono un po’ più esplicito sulla forza dell’EUR, anche se sapevamo già che sarebbe stato difficile intervenire verbalmente sulla forza della valuta in maniera credibile senza però effettuare nessun cambio di politica monetaria. Nel Q&A, la Lagarde ha chiarito che la BCE ha discusso a lungo dell’euro, e non ha un FX target per sé, ma chiaramente guarda l’euro in virtù dell’impatto che può avere sull’inflazione. Il messaggio sul programma di acquisti rimane chiaramente dovish. La Lagarde dice che è “molto probabile” che la PEPP venga utilizzata a pieno, e ha confermato che potrebbe essere ampliata se necessario. Teniamo presente che le nuove previsioni di inflazione nel medio periodo rimangono ben al di sotto del target del 2%, quindi è plausibile attendersi ulteriore stimolo da parte della BCE, possibilmente già entro fine anno.