Andersen al fianco di AideXa, la fintech dedicata a piccole imprese e partite iva

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La redazione dei contratti relativi alle operations, allo sviluppo di piattaforme e ai rapporti con i service provider di AideXa è stata curata da Andersen, lo studio di avvocati, dottori commercialisti e advisor finanziari presente in Italia e, ad oggi, in 215 location nel mondo. Un team guidato dall’avvocato Andrea di Castri, legal coordinator dello Studio ed equity partner, e composto anche dagli avvocati Luca Condoleo e Tatiana Karabanova, ha infatti assistito AideXa nella predisposizione e negoziazione degli accordi con partner e fornitori tecnologici funzionali all’avvio delle attività.

AideXa è il progetto fintech promosso da Roberto Nicastro e Federico Sforza, nato per facilitare il lavoro dell’imprenditore accompagnandolo nello sviluppo della sua azienda: l’obiettivo è semplificare la vita a chi fa impresa, sfruttando le nuove tecnologie e le opportunità offerte dall’open banking. AideXa è oggi un intermediario finanziario che conta di diventare il prossimo anno la prima banca Fintech italiana dedicata in esclusiva alle piccole aziende e alle partite iva.

Lo spirito tecnologico e il cuore imprenditoriale del progetto AideXa ben si fondono con la filosofia di Andersen, da sempre vicina al mondo imprenditoriale e delle PMI, colonna portante dell’economia italiana.

“Per un cliente come AideXa – afferma di Castri, esperto in diritto commerciale e societario, in particolare nei settori M&A, contrattualistica e progetti di outsourcing – è fondamentale avere un approccio pratico e attento ai possibili impatti operativi nella valutazione di ogni contratto e dei relativi profili di rischio in modo da supportare e guidare il cliente anche dal punto di vista operativo. Inoltre, visto il settore (Financial Technology) in cui opera AideXa, abbiamo dedicato particolare attenzione a tutti quegli aspetti tesi ad assicurare sia accessibilità, fruibilità e continuità del servizio, sia la flessibilità necessaria ad adeguarsi a possibili sviluppi del proprio modello operativo”.