2021, un anno per sfruttare i vantaggi della gestione diversificata

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La volatilità sui mercati azionari, i tassi di interesse ai minimi storici e la ricerca di più elevati rendimenti ponderati per il rischio richiedono un’adeguata diversificazione opportunistica dell’allocazione. Questo è stato particolarmente vero nel 2020, che non è stato di certo un anno semplice per gli investitori. In mezzo a un’inaspettata pandemia e a una forte volatilità del mercato, la gestione patrimoniale diversificata ha mostrato tutti i suoi punti di forza e ha permesso ai risparmiatori di sfruttare allocazioni tattiche, cogliendo le opportunità che sono emerse nelle varie asset class. I principali fattori di rischio (Covid-19, le elezioni americane e la Brexit) si sono poi gradualmente affievoliti a fine anno, mentre lo sviluppo dei vaccini ha permesso al mercato azionario di tirare un sospiro di sollievo e ha rasserenato l’orizzonte per il primo trimestre 2021.

Ciò non significa che i picchi di volatilità svaniranno. Al contrario, possono essere visti come un’opportunità da cogliere per quanto riguarda l’esposizione ad asset più rischiosi. L’importante è mantenersi agili, regolando costantemente il rapporto rischio/rendimento. La gestione patrimoniale diversificata serve proprio a questo: permette agli investitori di beneficiare dell’esposizione a tutte le asset class da cui poter ottenere rendimenti interessanti.

Ad esempio, gli investitori europei dovrebbero sentirsi liberi di assumere un’esposizione sull’high-yield globale, sulle azioni e obbligazioni cinesi, e anche sull’oro. I mercati del reddito fisso da soli non bastano più a garantire la stabilità del portafoglio, dato che la situazione attuale costringe i manager europei a cercare opportunità al di fuori della zona euro. Questo avviene perché l’uscita dalla pandemia si sta rivelando differente di regione in regione. Per esempio, la Cina, come è emerso in precedenza, ora si trova in una pozione di netto vantaggio nel far ripartire la sua economia.

Per quanto riguarda la nostra metodologia, ci basiamo ovviamente su scenari che come Ofi Asset Management elaboriamo guardando al futuro. Un comitato di pre-allocazione si riunisce mensilmente, e ogni gestore specializzato in una certa asset class elabora le proprie previsioni, che presentano con un orizzonte di sei mesi. Sono coperte tutte le asset class e vengono messi a confronto i diversi punti di vista sul mercato. Su questa base, il comitato elabora una strategia di allocazione, e settimanalmente si svolgono riunioni per eventuali aggiustamenti. Inoltre, utilizziamo modelli quantitativi per circoscrivere al meglio i rischi e creare un quadro di riferimento all’interno del quale ogni gestore possa operare in modo opportunistico.

A completare la metodologia c’è infine il nostro approccio SRI, che è parte integrante delle strategie. Questo ci permette di offrire solidi ritorni finanziari tenendo in considerazione la lotta contro il riscaldamento globale, in particolare selezionando le aziende che sono determinanti per la decarbonizzazione dell’economia.